mercoledì 6 marzo 2013

Ex Malo Bonum - Riflessioni post-voto


Sono passati pochi giorni dalla tornata elettorale che ha sancito la mia elezione a senatore per la XVII legislatura ma che ci ha lasciato nella difficile situazione che tutti conoscete. Seguono alcune considerazioni sul momento che stiamo vivendo.

Trarre il bene da male è un'antica virtù italiana. Oggi ne abbiamo tanto bisogno. E allora cominciamo a vedere gli aspetti positivi di una situazione davvero difficile. Mettiamola così:
  • per la prima volta c'è in Parlamento un'ampia maggioranza numerica per fare una legge sul conflitto d'interessi. 
  • è possibile cancellare privilegi per restituire l'onore alla figura del parlamentare e dare centralità al Parlamento come luogo di espressione della sovranità parlamentare. 
  • è tempo di archiviare definitivamente il Porcellum e approvare una nuova legge elettorale.
  • è l'occasione per rileggere la Costituzione e applicarla alla lettera in tutti i passaggi politico-parlamentari dei prossimi mesi.
  • è urgente creare occasioni di lavoro per i giovani e proteggere i redditi di quelli che lo perdono.
  • è un dovere restituire il mal tolto nei finanziamenti per la scuola, l'università e la ricerca. 
Per tutto ciò mi batterò come senatore appena eletto nella XVII legislatura. Questi e altri obiettivi sono alla portata di un governo del PD con la collaborazione del movimento Cinque Stelle. Ne sarebbero contenti sia i nostri sia i loro elettori. E poi fra un anno si tornerà a votare per dare un governo stabile al Paese.

Per noi del PD questo periodo dovrà essere speso anche a fare una seria autocritica sugli errori compiuti nella campagna elettorale e negli anni precedenti. In modo da presentare alle prossime elezioni una rinnovata classe dirigente e un programma di grande riforma del Paese.

7 commenti:

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  2. Credo che il passaggio riguardo la "seconda possibilità" di governo politico sia fondamentale per cercare di uscire dal blocco imposto da queste elezioni prive di vincitori sulla carta.

    Senza dubbio anche la proposta del 5x1000 come finanziamento volontario merita l'attenzione di tutto il partito, ragionare da grande realtà culturale e politica piuttosto di fare politica d'occasione è quello che da anni gli elettori chiedono, la partecipazione che tanto si sbandiera nei bei discorsi da campagna elettorale ora dovrebbe diventare reale quanto virtuale, proprio ora che siamo in un momento storico in cui i due aggettivi non costituiscono più l'uno l'opposto dell'altro.

    Per come la vedo io resta un problema di come si veicolano i messaggi e di come si affronta un mondo nuovo e aperto con metodi che troppo spesso appartengono a un'altro modo di fare politica, che resta affascinante nella sua immagine indelebile scolpita in molte delle menti dei "compagni", ma che non costituisce più il cardine con cui poter aprirsi a questo momento politico del paese, nemmeno se ben oliato.

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  3. Condivido tutto il tuo intervento, in modo particolare sul tema del finanziamento pubblico ai partiti. Credo che se Bersani inserisce l'azzeramento del finanziamento negli otto punti già fissati, si può costringere i "grillini" a aderire alla proposta perchè può diventare risolutivo.

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  6. Credo che W.Tocci, che saluto con affetto e stima, apra la strada ad un cambiamento nel rapporto partito-cittadini. Ma questa strada deve essere aperta mostrando di sapere dove deve condurre: ad una nuova Repubblica in uno Stato più snello, meno costoso, meno burocratico, meno occupato dai partiti. Il registro su cui si muove anche Tocci (per non parlare di Renzi e lasciamo stare i grillini) è quello ancora moralistico dei costi della casta, mentre i veri problemi sono i 2.000 mld € del debito, i 50-70 mld/anno di interessi che genera, le decine di mld € pagate alla corruzione; numeri di fronte a cui i milioni risparmiati con la riduzione degli appannaggi dei parlamentari sembrano peanuts, anche se hanno notevole impatto (populistico) sulla gente. Numeri che chiedono un ripensamento sulla fase senescente della nostra democrazia, prima che si compia la sua trasformazione in mera tecnica di conservazione e di aumento del potere. Numeri che chiedono un pesante ridimensionamento istituzionale e, conseguentemente, delle strutture elettive connesse. Numeri, cioè, che chiedono un pesante sacrificio dei partiti, perchè la rete istituzionale sul territorio è il terreno di acquisizione del consenso e del potere. Se non succederà niente di questo, si aggraverà il declino.

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    1. caro Nino, hai ragione, per come si sono messe le cose il passaggio sul finanziamento della politica è necessario per riconquistare la legittimità nell'affrontare i fondamentali problemi di sostanza che poni

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