tag:blogger.com,1999:blog-6703531249497171828.post3305759439018168950..comments2024-03-25T19:33:26.987+01:00Comments on Walter Tocci: Maggioritario o proporzionale? Decidono gli elettoriT.http://www.blogger.com/profile/01319918145185862066noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-6703531249497171828.post-80611321005305305622017-09-08T19:37:45.243+02:002017-09-08T19:37:45.243+02:00Mi sembra che ricalchi l'originaria proposta d...Mi sembra che ricalchi l'originaria proposta del PD nella quale funzionava ancora meglio visto che voleva introdurre una "frammentazione dei collegi" in modo da rendere la scelta la più vicina possibile all'elettore mantenendo un certo vincolo nelle candidature che doveva "garantire" i fautori delle liste bloccate. Qualche rischio ci può essere ma mi pare una buona base. Sul favorire le aggregazioni mi viene un pò da ridere pensando all'attuale sinistra dove rancorosi padri e interessi particolari tendono ancora a frammentare tutto. Fra un pò ognuno di noi farà un suo partito definendolo diverso dall'altro solo perché non c'è l'altro. Speriamo che il test Sicilia (quello nel quale tutti si vogliono misurare, consegnando la Regione a Grillo o più verosimilmente a Berlusconi) possa far riflettere tutti e impedire i continui "me ne vado" perché la maggioranza non la pensa come me. Atteggiamento veramente antidemocratico e dimostrativo di non saper prospettare un progetto nel quale far convergere le preferenze degli iscritti. Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/16468517222565476422noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6703531249497171828.post-37039540147946221932017-05-02T16:05:36.947+02:002017-05-02T16:05:36.947+02:00Non vedo motivi per essere nostalgici del sistema ...Non vedo motivi per essere nostalgici del sistema uninominale.<br />Contrariamente alla vulgata, quello che non funzionava nel Mattarellum era proprio la parte maggioritaria (75%) non quella proporzionale (25%).<br />Infatti, l'ansia di arrivare a tutti i costi a vincere il collegio prendendo un voto in più del concorrente portava ad aggregazioni artificiose e ad operazioni disinvolte per garantire ad alcuni l'elezione nei collegi sicuri (i famosi paracadutati).<br />Il risultato era una enorme frammentazione tra partiti che, pur non ottenendo nemmeno un eletto nel proporzionale - perfino la Lega una volta non superò lo sbarramento del 4 % - si portavano comunque a casa un certo numero di collegi su basi negoziali.<br />Anche condizionando l'elezione diretta al raggiungimento del 40 % scatterebbe lo stesso meccanismo.<br />Inoltre sarebbero sovrarappresentati partiti con radicamento regionale (Lega + FI nel Lombardoveneto; Pd e satelliti nel toscoemiliano ...) a scapito di partiti più distribuiti a livello nazionale e magari più rappresentativi.<br />Infine, in un sistema ormai tripolare è altissimo il rischio che il sacrificio della rappresentanza avvenga non a favore della governabilità, che non è per nulla garantita (anzi), ma a favore di nulla; che sia insomma fine a se stesso.<br />Allora, francamente, continuo a preferire in questa fase storica un proporzionale corretto alla tedesca, con sbarramento esplicito al 4-5 %; oppure un proporzionale corretto alla spagnola, con sbarramenti impliciti intorno all'8 %, ma con diritto di tribuna garantito in alcune circoscrizioni più grandi.<br />Per rianimare la democrazia servono partiti veri, robusti, identitari, radicati socialmente, che tornino a fare il loro mestiere anche sotto il profilo della produzione di personale politico degno di questo nome. Il proporzionale favorisce la ricostituzione di questo tessuto politico che allegramente abbiamo devastato.<br />I collegi invece favoriscono la sempre più esasperata personalizzazione.<br />Dato che è facile prevedere che qualcuno reagirà con la solita tiritera per cui "la legge elettorale ci deve garantire che vi sia una maggioranza in parlamento", rispondo subito: nessuna tra le leggi elettorali delle democrazie occidentali può dare questa garanzia. Dipende dall'assetto politico. Con un quadro molto frammentato, come il nostro, neanche il maggioritario secco all'inglese produce maggioranze certe (infatti anche nel Regno Unito nel 2010 nessuno ha vinto e si è fatta una coalizione dopo).<br />Chi non riesce a dormire senza sapere la sera delle elezioni chi governerà si batta a viso aperto per la repubblica presidenziale, ma la smetta di giocare con le leggi elettorali.<br /><br />Luciano Belli Paci, Milano<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6703531249497171828.post-24653044984184576332017-04-06T10:52:53.503+02:002017-04-06T10:52:53.503+02:00Grazie Simone per le valide osservazioni.
Per qua...Grazie Simone per le valide osservazioni. <br />Per quanto riguarda la prima, è vero che nel collegio uninominale il voto potrebbe essere considerato “eguale solo in partenza” e non anche “a destinazione”, in quanto i voti destinati ai candidati che non vincono il seggio non pesano. Tuttavia, l’infedele rappresentazione delle scelte politiche del corpo elettorale appare più che tollerabile alla luce del fatto che l’eventualità opposta si può sempre realizzare in un altro collegio e quindi a favore di un’altra lista. Peraltro, la soglia minima del 40% serve proprio ad evitare che si determini un effetto maggioritario in qualsiasi caso;<br />Per quanto concerne la seconda, con tale sistema i partiti sarebbero incentivati a convergere per la costruzione di liste unitarie, sulla base di progetti politici condivisi, per superare la soglia del 40%. Walter Toccihttps://www.blogger.com/profile/13913691743282678967noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6703531249497171828.post-58507318389539078852017-04-05T13:16:23.467+02:002017-04-05T13:16:23.467+02:00non sono esperto in materia, ma mi sembra che sia ...non sono esperto in materia, ma mi sembra che sia un disegno di legge condivisibile. nino andreottiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6703531249497171828.post-46976021536958789932017-04-05T10:09:38.064+02:002017-04-05T10:09:38.064+02:00La logica è molto condivisibile. I rischi però non...La logica è molto condivisibile. I rischi però non sono pochi. In due casi estremi. Il primo è quello di una situazione politica nella quale una forza politica (o una colazione che si presenta in unica lista alle elezioni)sia largamente prevalente, vi è il rischio che elegga un numero spropositato di parlamentari (70-80%, se raggiunge il 40% in un numero equivalente di collegi, può succedere). <br />Il secondo è quello (forse più vicino alla realtà attuale) di una forte parcellizzazione che porterebbe , con quel metodo al una rappresentanza totalmente proporzionale ed all'impossibilità di individuare una maggioranza chiara e stabile.<br />Forse questo è proprio il tuo obiettivo (far scegliere agli elettori il metodo). Ma penso che qualche correttivo, nei due sensi vada introdotto: una rappresentanza proporzionale "certa" (una riserva) per evitare il primo rischio (magari con un numero di collegi inferiore rispetto al numero dei seggi); una qualche forma di premio per limitare il secondo (per esempio assicurando che una certa percentuale, il 10%, dei migliori piazzati sia comunque eletto, anche senza aver raggiunto il 40%).Simone G.https://www.blogger.com/profile/13624662120548546552noreply@blogger.com