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martedì 29 luglio 2014

Sulla riduzione del numero dei parlamentari


Oggi sono intervenuto in Senato a sostegno dell'emendamento che intende ridurre il numero dei deputati. Il governo ha espresso parere contrario pur avendo sostenuto nei mesi passati l'esigenza di ridurre le indennità. L'emendamento è stato bocciato a maggioranza. Ecco il testo della mia dichiarazione di voto. 

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La riduzione del numero dei deputati è un emendamento ragionevole che ha lo scopo di un migliore equilibrio nell'elezione del Presidente della Repubblica, tema molto delicato e ancora non risolto, come riconosciuto quasi da tutti in questa aula.Con il testo in esame, la Camera diventa sei volte più grande del Senato, mentre fino a oggi era solo due volte più grande. Questo squilibrio consente a chi vince le elezioni di impossessarsi delle massime cariche dello Stato e della legislazione fondamentale, perché amplifica l'effetto del premio di maggioranza. 

Questo premio ha una componente buona e una cattiva. Quando viene applicato all'interno della Camera è uno strumento sacrosanto per dare al governo la possibilità di attuare il mandato elettorale. Se invece è utilizzato nella relazione bicamerale per creare un insuperabile primato numerico di un ramo del Parlamento, rischia di indebolire le garanzie repubblicane. La riduzione dei deputati, quindi, consente l'uso equilibrato del premio di maggioranza e assicura l'indipendenza del Presidente della Repubblica.


L'emendamento dovrebbe essere approvato, anche con un certo entusiasmo, da chi ha motivato la revisione costituzionale proprio con l'esigenza di risparmiare sulle indennità. C’è invece un incomprensibile diniego non suffragato da spiegazioni rigorose.
Sento dire che si ridurrebbe la rappresentanza della Camera, ma non è vero. Il numero dei deputati in rapporto alla popolazione è più alto della media europea. Con il Mattarellum, ad esempio, avevamo 475 collegi che garantivano una buona rappresentatività dei territori, come credo sia esperienza comune di tanti colleghi.

Infine, tutti noi siamo andati in giro per l'Italia negli ultimi dieci anni a sostenere la proposta di riduzione del numero dei deputati. E per ben due volte siamo passati dalle parole ai fatti portandola in approvazione in Parlamento e ovviamente nella stessa Camera dei deputati. Nel 2005 avvenne per iniziativa del centrodestra, con la revisione costituzionale poi bocciata dal referendum popolare. Lo ricorderanno i colleghi Romani, Sacconi e Casini che furono protagonisti di quella stagione, ma non hanno spiegato in questa sede il motivo del ripensamento. Nel 2007 fu invece per iniziativa del centrosinistra, con l'approvazione di quel lodo Violante che la relatrice, nel suo appassionato intervento, ha voluto ricordare come origine dell'odierna decisione. È vero, la proposta Boschi riprende gran parte del lodo Violante - tranne la riduzione del numero dei deputati.
Sarebbe un paradosso incomprensibile per l'opinione pubblica. Si rischierebbe di accenturare la sfiducia dei cittadini verso il Parlamento e soprattutto verso i parlamentari.

Propongo, quindi, a tutti i senatori, a prescindere dall'appartenenza politica, di votare questo o altri emendamenti per la riduzione del numero dei deputati in nome dell’equilibrio istituzionale e della coerenza politica.

4 commenti:

  1. Tocci, pur non votando più il partito in cui è stato eletto, ammiro il tuo intervento ed il suo impegno, e la ringrazio di questa passione d'altri tempi nel difendere le regole e lo spirito della Costituzione. Quello che non riusci ai vari governi di destra (Tambroni compreso) sta riuscendo a questa ammucchiata truffaldina. Come è possibile ? Con un parlamento eletto incostituzionalmente stanno facendo leggi incostituzionali... Facciamoci gli augiri!

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  2. Senatore Tocci, ho ascoltato il suo ultimo intervento prima della sospensione dei lavori e devo dire che è bello vedere che ci sono ancora persone come Lei e come il senatore Chiti in Senato. Non so quanto questo tentativo di mediazione riuscirà a fare, purtroppo ho imparato ad aspettarmi molto poco da certi personaggi, ma so che era giusto provarci ed era giusto farlo con i toni e i modi che Lei ha utilizzato. Ancora una volta mi sento rappresentato, cosa ormai sempre più rara. Grazie.

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  3. E' l'ennesima riprova che si fa politica per avere guadagni. Non importa se ciò ricade, economicamente, sulle spalle dei cittadini che dovrebbe essere rappresentata da questa "gente".Avere meno deputati non rappresenterebbe solo un risparmio ma anche avere la possibilità di conoscerli meglio, visto che non fanno che nascondersi l'uno dietro l'altro salvo poi scannarsi per una poltrona. Che politica di m......

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  4. Non credo che il numero dei parlamentari sia un problema, anzi... Più sono meglio è per la democrazia. Il problema sono i loro privilegi economici soprattutto che dovrebbero essere dimezzati. Più parlamentari ci sono più possibilità ci sono per i cittadini di essere rappresentati... Tutti i cittadini dovrebbero essere parlamentari idealmente. Perché ciò avvenga non significa che debbano andare a roma al parlamento, ma attraverso parlamentari che tengono alla partecipazione pubblica e che organizzano percorsi partecipativi seri (e non quelle scadenti operazioni di comunicazione chiamate dibattito pubblico che si sono stanno svolgendo a Termoli o a Bologna sul passante autostradale) ma percorsi referendari come quelli svizzeri o processi partecipativi seri (ancora pochi e su questioni minimali, ma alcuni ci sono... a roma, ma soprattutto in toscana e in emilia-romagna, dovuti alle leggi regionali sulla partecipazione) la democrazia e lo sviluppo complessivo migliorerebbe.
    Il problema è che se la gente è scontenta dei politici corrotti non significa che la soluzione sia l'autoritarismo, la riduzione della democrazia, la riduzione dei politici, i premi di maggioranza per governare quando poi fuori dal palazzo non governi nulla, perché ti blocca la gente... Se non avete ancora capito questo... auguri!

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