In Senato si è avviato l'esame della legge di Bilancio per il 2018. Dalla Commissione Cultura arrivano buone notizie, vedremo se saranno confermate nel seguito della discussione. Nella seduta di mercoledì scorso è stato approvato un parere che migliora in diversi punti gli articoli relativi a università ed Enti di ricerca. In particolare sono state recepite alcune mie proposte, che ora saranno sottoposte alla Commissione Bilancio sotto forma di emendamenti.
1. Raddoppio delle assunzioni di giovani ricercatori.
Lo stanziamento per 1600 posti di giovani ricercatori, previsto all'articolo 56, è forse il provvedimento più positivo dell'intera manovra economica. È un'inversione di tendenza e proprio per questo dovrebbe diventare più intensa. La mia proposta consiste nel vincolare lo stanziamento statale a un cofinanziamento di pari entità degli atenei e degli Enti di ricerca nell'ambito delle risorse già disponibili nei rispettivi bilanci. Si rimuoverebbe così l'incredibile ostruzionismo dei presidenti degli Enti che finora non hanno utilizzato i margini di assunzione entro la soglia di 80% delle entrate, pur autorizzata dal Parlamento lo scorso anno. Anche molti atenei sarebbero indotti ad assumere con i punti organico che non hanno ancora utilizzato, a volte per inaccettabili accordi accademici. Con il cofinanziamento si potrebbero quasi raddoppiare le assunzioni, fino a circa tremila posti per giovani ricercatori. Questa proposta approvata dalla Commissione è stata tradotta in apposito emendamento (1) a mia firma.
Il numero dei nuovi ricercatori può essere ulteriormente raddoppiato, fino a circa seimila, stornando a favore del piano assunzionale altri 75 milioni da prelevare dal fondo non ancora speso per i così detti "superdipartimenti". Esso rimarrebbe comunque attestato a circa 200 milioni che si aggiungono a 1,7 miliardi della quota di FFO destinata nel 2018 al merito, per complessivi quasi due miliardi, certo non poca cosa per la voce premiale. Senza tornare qui sulle critiche a questo approccio che ho espresso in altre sedi.
Inoltre, credo sia molto probabile un ulteriore stanziamento per migliaia di ricercatori, sulla base di impegni presi dalla ministra Madia con i sindacati, per incentivare le stabilizzazioni dei precari degli Enti in base alle norme già approvate lo scorso anno. Se anche questa voce fosse sostenuta dal cofinanziamento si potrebbe arrivare a un programma di assunzioni e di stabilizzazioni di circa diecimila posti. Sarebbe un grande risultato, si darebbe fiducia ai giovani e all'intero sistema della ricerca.