Vi consiglio di andare a vedere la Forma Urbis, la grande mappa marmorea di Roma Antica, inaugurata dal Sindaco Gualtieri ed esposta nella ex-Palestra GIL del Celio, a cura della Sovrintendenza Capitolina.
Si tratta del primo passo del CArMe, l'ambizioso progetto di trasformazione del Centro Archeologico Monumentale, di cui potete farvi un'idea leggendo il mio Rapporto al Sindaco; qui in versione integrale e in una breve sintesi.
Qui un breve video dell'inaugurazione.
PASSEGGIARE NELLA STORIA
La Forma Urbis è collocata nella ex-Palestra Gil, in una grande sala illuminata da una finestra a parete rivolta verso il parco del Celio. Il visitatore vede in questa stanza la mappa di Roma antica incisa sul marmo in epoca severiana.
La Sovrintendenza Capitolina ha realizzato un'istallazione originale e vicina allo sguardo dei visitatori. I reperti disponibili, che coprono circa il 10% dell'estensione originale della mappa, sono collocati sul pavimento, sopra la Pianta del Nolli e sotto una copertura trasparente e calpestabile. Questa innovazione consente di passeggiare sui reperti della Forma Urbis, di vederli da vicino e di comprenderne la collocazione urbanistica moderna. Una vera e propria passeggiata nella storia. E' una soluzione innovativa rispetto alla tradizione. Infatti, tutte le esposizioni del passato, a cominciare da quella antica nel Tempio della Pace, erano installate su pareti verticali e quindi di difficile comprensione per gli osservatori. L'intento attuale è di favorire una "prossimità dell'antico", che promuova la conoscenza dell'opera e ottenga una sorta di confidenza con la memoria storica, superando quelle forme separate e scostanti che talvolta caratterizzano le musealizzazioni archelogiche. Nel prossimo anno la stanza sarà dotata di efficaci strumenti digitali che miglioreranno ulteriormente la conoscenza e il godimento dell'opera severiana.
Roma si arricchisce così di una nuova preziosa opera di conoscenza della sua storia, aperta al godimento dei cittadini e dei visitatori dopo un secolo di oblio. L'ultimo allestimento integrale della mappa, infatti, fu collocato al Palazzo dei Conservatori nel 1903 e si concluse nel 1924. In seguito, solo alcune parti furono esposte all'Antiquarium del Celio, fino alla sua chiusura nel 1938.
Sulla storia della Forma Urbis potete leggere la nota in Appendice 1.
Sulle Informazioni di servizio, accessibilità, tariffe ecc, andate all'Appendice 2.
IL GIARDINO VITRUVIANO
All'uscita dell'ex Palestra GIL ci si trova davanti una sorta di "giardino vitruviano" costituito di tipici elementi architettonici e di altri elementi marmorei significativi dell'antica Roma.
L'esposizione consente di approfondire aspetti della vita sociale attraverso le scelte dei diversi ceti di rappresentare il proprio status nella sfera funeraria: da piccoli cippi sepolcrali alle tombe monumentali di ricchi senatori, come quella di Servio Sulpicio Galba.
Nel settore dedicato al sacro emerge il senso del divino nelle modeste aree dedicate alle divinità del pantheon romano e nei più grandi templi pubblici, come il tempio dei Castori nel Foro Romano. Si possono cogliere le differenze, dimensionali e qualitative, nella contrapposizione fra edifici pubblici e privati.
Sono esposte diverse testimonianze della presenza amministrativa di Roma sul territorio: dai cippi di delimitazione dell’alveo del Tevere agli ampliamenti del pomerio della città antica, fino ai cippi con le indicazioni delle aree di pertinenza degli acquedotti.
Le testimonianze più numerose e imponenti riguardano il gusto architettonico antico e raccontano il modo di costruire e decorare gli edifici e dall’altro le tecniche impiegate per la lavorazione dei marmi
Entro l'anno saranno disponibili gli strumenti digitali finalizzati a migliorare la conoscenza di tutto il sito. Si potrà fare una passeggiata nel Giardino Vitruviano ricevendo informazioni storiche sui singoli reperti, come fosse un breve corso di formazione sull'architettura antica.
Il Giardino Vitruviano, la Casina del Salvi e l'ex-palestra GIL (in fondo a destra)
LA COFFE-HOUSE ALLA CASINA DEL SALVI
LA RISCOPERTA DEL CELIO
Da molto tempo il Colle è abbandonato all'incuria degli spazi pubblici e del verde. Paradossalmente, si sommano senza ostacolarsi sia le ossessioni securitarie sia i comportamenti abusivi, sia il florilegio di inutili recinzioni sia l'arroganza di automobili in sosta abusiva proprio di fronte al Colosseo.
Tutto ciò ha consolidato nel tempo una dimenticanza del Celio, una scomparsa dalle politiche pubbliche e una disattenzione dell'opinione pubblica, a dispetto, però del suo immenso valore storico e ambientale: uno dei Sette Colli, incastonato tra il Palatino, il Colosseo, il Colle Oppio e l'Appia Antica; un pregiato sistema verde che culmina nella Villa Celimontana e scende verso il grande complesso dell'arcaica Valle Murcia, da Caracalla al Circo Massimo. Un luogo ricchissimo di monumenti, di chiese, di testimonianze archeologiche, che si sono stratificate attraverso tre millenni di storia. Come una sorta di sineddoche, il Celio rappresenta tutti i caratteri mirabili di Roma.
Oggi, comincia l'inversione di tendenza con la Forma Urbis, il Giardino Vitruviano e la Casina del Salvi. A questi interventi seguiranno altre opere molto importanti, come proposto da tempo dalla meritoria Associazione Celio.
Entro il Giubileo verrà riqualificato il sistema del verde con nuove essenze vegetali legate alla tradizione romana, percorsi pedonali verso il rione Celio e i monumenti circostanti, aree di sosta e ristoro, balconate verso il Palatino e il Colosseo, luoghi liberati dalle recinzioni, suoli permeabili al posto degli inutili asfalti, manto erboso tra i binari del tram, ecc.
Inoltre, dopo decenni di abbandono, una destinazione originale sarà assegnata all’Antiquarium, il cui restauro è finanziato dal PNRR. Non si è ancora presa una decisione, ma potrebbe diventare una sorta di Forum Celio, un centro polivalente di cultura, dove svolgere rappresentazioni di arte, di musica, di cinema, di teatro; una struttura moderna dotata di biblioteche, di realtà virtuale, di servizi di ristoro, di aule studio e di spazi per lo smart-working, di attrezzature per l’attività fisica nell’area verde limitrofa, di laboratori didattici e ludoteche, rilanciando anche il progetto elaborato dalla Sovrintendenza Capitolina nel 2006 di una sorta di Parco Archeologico per le bambine e i bambini. In controtendenza rispetto alla scontata previsione di un museo, tante volte proposto, il monumento promuoverebbe un’inedita relazione tra gli stili della vita urbana e la conoscenza della città antica.
Infine, entro il prossimo Giubileo verrà recuperata la Casina Vignola Boccapaduli che diventerà un centro informativo dedicato alla connessione tra il Centro Archeologico, le Terme di Caracalla e l'Appia Antica. L'area circostante sarà pedonalizzata e funzionerà come stazione di partenza dei percorsi ciclopedonali e dell'autobus elettrico rivolti verso la Regina Viarum.
Casina Vignola Boccapaduli: centro informazione tra CArMe e Appia Antica
L'ACCESSIBILITA DEL COLLE
Una serie di opere già in fase realizzazione e progettazione miglioreranno l'accessibilità del Colle.
Per il Giubileo aprirà la nuova stazione della metro C ai Fori Imperiali, che apporterà un grande beneficio per la rete dei trasporti romani: i cittadini della periferia orientale potranno arrivare agevolmente nell'area archeologica e si costituirà la prima maglia tra le tre metropolitane, con la linea B a Colosseo e con la linea A a San Giovanni (oggi A e B sono connesse solo in un punto, a Termini). La nuova stazione sarà anche un museo aperto alla vita quotidiana: uscendo dai tornelli si potranno ammirare i reperti rinvenuti negli anni Trenta nello sbancamento della soprastante Collina Velia, in particolare i pozzi votivi che scendevano dalla cresta e la grande zanna di elefante del Pleistocene.
Il nuovo servizio di trasporto Archeotram utilizzerà l'infrastruttura esistente per connettere il Celio con quasi tutti gli altri luoghi di Roma Antica, da un verso Circo Massimo e Piramide e dall'altro S. Clemente, Mura di San Giovanni, Porta Maggiore, Horti Imperiali di piazza Vittorio, Terme di Diocleziano e Museo Archeologico Nazionale. A Piramide verrà costruito un piccolo tratto nuovo fino a piazzale dei Partigiani, di fronte alla stazione ferroviaria Ostiense. In tal modo si potranno captare i flussi turistici che vengono dal porto di Civitavecchia e dai pullman privati. Si potranno eliminare, quindi, i parcheggi e i transiti dei "bisonti" turistici da tutta l'area archeologica, con evidente beneficio rispetto all'inquinamento e all'immagine dei luoghi, e nel contempo si potrà fornire ai visitatori un efficace servizio di trasporto e di conoscenza dei luoghi antichi.
L'Archeotram in connessione con la rete del ferro
L'Archeotram attiverà anche una maglia di trasporto intermodale ad area vasta: una sorta di ArcheoMetrebus, che consente dalla stazione Termini di arrivare col treno, in nove minuti, alla stazione di Torricola nei pressi del tratto in basolato della Regina Viarum, per poi tornare verso il centro con il percorso ciclopedonale o l'autobus elettrico e a Porta Capena trovare l'Archeotram che conduce di nuovo a Termini.
Anche per gli appassionati delle due ruote, in crescita negli ultimi anni, ci sarà una novità importante. Il Celio verrà circondato dal GRAB, il grande anello delle bici che collegherà l'area archeologica con il Tevere e l'Appia Antica.
Per la sua collocazione centrale il Colle è stato in passato un crocevia di diversi itinerari urbani. Questa vocazione sarà rilanciata da nuove interventi. Si è già detto della stazione di partenza verso l'Appia nella Casina Vignola Boccapaduli.
Inoltre, verrà realizzato un nuovo percorso pedonale tra l'area archeologica e le Mura Aureliane mediante la riqualificazione del Clivo di Scauro, di via San Paolo della Croce e di via della Navicella, fino a Porta Metronia, nei pressi delle Mura e dell'altra stazione della metro C, impreziosita dal recupero della Caserma delle guardie di Adriano.
La Nuova Passeggiata Archeologica, con gli affluenti percorsi pedonali, compreso quello del Celio
IL PROGETTO CArMe
Lungo il nuovo anello pedonale si potranno ammirare tutte le opere e i restauri in fase di realizzazione nel triennio 2025-7 nei diversi siti: oltre al Parco del Celio, le aree archeologiche dei Fori, l’allestimento pedonale della via, la Torre dei Conti, il centro servizi del Tempio della Pace, il Belvedere Cederna, il Parco di Colle Oppio e della Cisterna delle Sette Sale, i nuovi centri espositivi di via dei Cerchi, le aree del Foro Boario e del Teatro di Marcello. Tutti questi interventi e molti altri sono inseriti nel Progetto CArMe, di cui la Forma Urbis costituisce lo squillo di tromba che avvia la sfida.
APPENDICE 1 - LA STORIA DELLA FORMA URBIS
APPENDICE 2 - INFORMAZIONI DI SERVIZIO
Ingressi:
Clivo di Scauro 4, Roma
Viale del Parco del Celio 20, Roma
Orari
Il Parco Archeologico del Celio è aperto tutti i giorni dalle 7.00 alle 17.30 (ora solare) e dalle 7.00 alle 20.00 (ora legale)
Chiuso il 25 dicembre, 1° maggio.
Il Museo della Forma Urbis è aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 16.00 (ultimo ingresso un’ora prima).
Chiuso il lunedì, 25 dicembre, 1° maggio.
Tariffe
Parco Archeologico del Celio: ingresso gratuito
Museo della Forma Urbis:
Intero Non Residente € 7,50 – Ridotto Non Residente € 6,50
Intero Residente € 6,50 – Ridotto Residente € 5,50
Ingresso gratuito con la MIC Card
È possibile acquistare il biglietto d’ingresso online, tramite il call center 060608, con diritto di prevendita € 1 oppure presso la biglietteria del Museo.
L’acquisto in biglietteria di biglietti per date successive è consentito solo con carta di credito con diritto di prevendita € 1.
L’area archeologica e il museo sono accessibili a tutti
Per maggiori informazioni:
060608 (tutti i giorni ore 9.00-19.00)
www.sovraintendenzaroma.it
Bello. Spero che sia tutto vero.
RispondiEliminaFinalmente un vero gioiello di storia
RispondiEliminaBellissimo progetto, innovativo e più vicino alla gente. Spero di poter andare di persona a vedere. Ringrazio anticipatamente per le comunicazioni versate online.
RispondiEliminaVogliamo far lavorare i giovani talenti digitali? Vedendo le numerose foto della Roma pre 1870 (non meno interessante di quella imperiale), sarebbe bello vederla ricostruita digitalmente dalle vecchie foto , come una street view del Marchese del Grillo...
RispondiEliminaBellissima iniziativa che fa scoprire cose nuove meravigliose. Grazie Walter Tocci e Al sindaco Gualtieri. Andate avanti👏👏
RispondiEliminaOttimo lavoro , questo della forma urbis ed il progetto CArMe nel suo complesso (archeometrebus, passeggiata archeologica , valorizzazione Celio). State dando il piacere ai cittadini romani di vivere Roma
RispondiEliminaSpero si possa vedere realizzato PROGETTO BELLISSIMO
RispondiEliminaformidabile progetto. finalmente. Intanto L allestimento firma urbis è emozionante.
RispondiEliminaGrazie Walter, il sogno di Petroselli e di tutti quelli che hanno vissuto quegli anni in cui la politica era idee e impegno per migliorare la nostra città e le condizioni di vita di tutti i romani, si potrà realizzare grazie al tuo impegno e a quello di tutti quelli ci lavorano e che vogliono bene a Roma.
RispondiEliminaBellissimo il nuovo museo della Forma Urbis. Segnalo che esiste anche una app per godersi l’intera pianta del Nolli in mobilità, si chiama Nolli App.
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