Oggi sono intervenuto in Senato a sostegno dell'emendamento che intende ridurre il numero dei deputati. Il governo ha espresso parere contrario pur avendo sostenuto nei mesi passati l'esigenza di ridurre le indennità. L'emendamento è stato bocciato a maggioranza. Ecco il testo della mia dichiarazione di voto.
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La riduzione del numero dei deputati è un emendamento ragionevole che ha lo scopo di un migliore equilibrio nell'elezione del Presidente della Repubblica, tema molto delicato e ancora non risolto, come riconosciuto quasi da tutti in questa aula.Con il testo in esame, la Camera diventa sei volte più grande del Senato, mentre fino a oggi era solo due volte più grande. Questo squilibrio consente a chi vince le elezioni di impossessarsi delle massime cariche dello Stato e della legislazione fondamentale, perché amplifica l'effetto del premio di maggioranza.
Questo premio ha una componente buona e una cattiva. Quando viene applicato all'interno della Camera è uno strumento sacrosanto per dare al governo la possibilità di attuare il mandato elettorale. Se invece è utilizzato nella relazione bicamerale per creare un insuperabile primato numerico di un ramo del Parlamento, rischia di indebolire le garanzie repubblicane. La riduzione dei deputati, quindi, consente l'uso equilibrato del premio di maggioranza e assicura l'indipendenza del Presidente della Repubblica.