La rivista Il Mulino ha dedicato l'ultimo numero a Roma, con articoli di Vittorio Emiliani, Nunzia Penelope, Edoardo Zanchini, Fabrizio Ciocca. Anche io ho scritto un articolo, dedicato, diversamente dal mio solito, a un'analisi politologica dei partiti romani. Lunedì 6 maggio abbiamo presentato il numero della rivista nella sede della Fondazione Modigliani a Roma. In quell'occasione ho svolto un ragionamento più ampio di analisi e di proposta, che si è concluso con l'idea di una Lista civica di tutto il centrosinistra.
Chi è interessato a leggere il testo completo del mio intervento lo trova qui.
Di seguito, invece, si può leggere la parte del discorso relativa alla Lista civica.
Chi è interessato a leggere il testo completo del mio intervento lo trova qui.
Di seguito, invece, si può leggere la parte del discorso relativa alla Lista civica.
Roma ha bisogno di una nuova classe dirigente. Come e da chi può essere costituita? Alcuni esponenti già li conosciamo, ad esempio alcuni bravi amministratori dei Municipi che sono in dialogo costante con i cittadini. Ma la maggior parte non li conosciamo ancora, magari si paleseranno prossimamente. Adesso stanno facendo altre cose: chi organizza una scuola per i migranti, chi studia la struttura urbana, chi inventa un nuovo servizio per i cittadini, chi organizza filiere produttive per il risparmio energetico o per il riciclo dei rifiuti, chi è impegnato a riqualificare i quartieri da Tor Bella Monaca a Corviale. Oppure chi è andato via da Roma, come Francesca Bria, che da giovane ha frequentato i centri sociali romani, poi ha lavorato nell'Agenzia inglese per l'innovazione e oggi è assessore della giunta Colau a Barcellona.
Però i tempi stringono, dobbiamo fare qualcosa per accelerare la preparazione dell'alternativa. Occorre prima di tutto rimuovere l'ostacolo del ceto politico, che non molla la presa pur avendo fatto Caporetto. Conosco l'ambiente per esperienza diretta e so che ne fanno parte anche persone in gamba e validi amministratori, ma è la logica di ceto che blocca la generatività sociale. È una logica diffusa sia a destra sia a sinistra e perfino i grillini, che dovevano spazzarla via, l'hanno imparata presto e male.
La logica di ceto consiste nel presentarsi come il nuovo facendo le cose di sempre. È il trasformismo che si va preparando a destra con Salvini, dedito a reclutare i vecchi politici di marca missina. Ogni volta che hanno preso il potere ne sono venute sciagure per la città, prima con Sbardella negli anni Ottanta, poi con Storace alla Regione e infine con Alemanno in Campidoglio. Dobbiamo impedire la quarta sciagura. Che sarebbe anche una beffa: la Lega riporterebbe al governo i protagonisti di Roma ladrona.
Per impedirlo bisogna decidere adesso di costituire una grande Lista civica del centrosinistra. Bisogna evitare che a ridosso delle elezioni se ne formino tante e minoritarie intorno a un partito maggioritario. Questo schema servirebbe a conservare il ceto politico attuale e a imbellettarlo con presunte novità. Solo la Lista civica unitaria è in grado di aiutare la formazione di una nuova classe dirigente e di suscitare una mobilitazione capillare e spontanea di cittadini. Accadde a Milano con Pisapia nel 2011 e diede inizio a un ciclo nuovo nel governo municipale.
A Roma non possiamo ripetere il metodo fallimentare degli ultimi tempi: si è sempre partiti dai nomi, con l'illusione che poi sarebbero venuti i programmi e le alleanze sociali. Tutto ciò ha portato alle sconfitte o all'impreparazione nel governo. Bisogna procedere al contrario. I candidati si decideranno a tempo debito con regole nuove, trasparenti e adeguate a valutare la qualità, la coerenza e il consenso delle persone. Intanto la Lista dovrebbe essere la casa comune di tutti i soggetti già impegnati a cambiare la città, il luogo di elaborazione del programma, dello scambio di esperienze tra diversi movimenti e forze sociali, la palestra di selezione e di formazione dei nuovi amministratori. La Lista sarebbe un ambiente accogliente per tutte le persone che si vogliono impegnare nella politica cittadina, per la promozione di giovani leve, per gli elettori delusi dai Cinque Stelle. La Lista dovrebbe organizzare da subito presidi sociali nei quartieri popolari coordinando tutte le associazioni presenti per dare risposte ai bisogni e mobilitare i cittadini. Abbiamo due anni di tempo per condividere il progetto di governo con gran parte della società romana.
Il PD deve aiutare la formazione della Lista civica senza pretendere di controllarla. Deve rinunciare al simbolo, ma contribuire all'impresa con i suoi militanti e i migliori amministratori. Avrebbe dovuto farlo già nel 2016, almeno nel tentativo di farsi perdonare la misera raccolta delle firme dal notaio per eliminare un sindaco eletto dai cittadini.
Mi auguro, ce lo auguriamo in tanti, che Zingaretti riesca a rinnovare l'organizzazione e ad aprire porte e finestre, ma in ogni caso, anche un PD più forte non basterebbe da solo per sconfiggere la destra. Non so se ho ben compreso il gergo del "campo largo", ma certo stavolta deve essere tanto largo da mettere in gioco anche il ruolo del PD: non più al comando, ma al servizio di una nuova forza popolare per la rinascita di Roma.
Si prepara una sfida decisiva, da una parte c'è una destra razzista di fatto che vuole insediarsi in Campidoglio e dall'altra deve esserci una nuova classe dirigente che prepari il cammino della capitale nel nuovo secolo.
Non possiamo sbagliare, non sono ammesse chiusure, né egoismi, né piccoli cabotaggi. È il momento di coniugare generosità politica e generatività sociale.
Bravo Senatore! Spero che la sua idea trovi strada. Ornella Bombaci
RispondiEliminaPienamente d'accordo con Walter. Mario Sebastiani
RispondiEliminaCaro Walter quasi sempre sono d'accordo con te. Questa volta tantissimo. Anch'io credo che questo sia il modo migliore per riconquistare i tanti delusi, ma soprattutto di dare voce e rappresentanza alle tante associazioni (e ai suoi uomini/donne migliori) che si muovono nella società nel segno dei nostri valori. C'è tanto bisogno che si porti as intesi queste energie, che si dia loro voce e rappresentanza.
RispondiEliminaSono d'accordo. Occorre pescare dall'attivismo. Ci sono persone ricche di motivazioni, intelligenza e competenze. La politica spesso le usa come integratori di integrità. La nuova Lista Civica, invece, dovrebbe valorizzarli e responsabilizzarli. Magari, con lezioni di "Tecnica d'Aula", per non pagare un prezzo troppo alto al noviziato.
RispondiEliminaCaro Walter, m'hai messo addoso l'entusiasmo, accidenti a te...:)
Bene, allora ci vediamo presto per parlarne tutti insieme, anche con gli amici che su questo blog o in altro modo hanno manifestato interesse (ancora meglio entusiasmo)
EliminaCaro Walter sono proprio convinto che sia la strada giusta!
RispondiEliminaGiorgio Di Antonio
Sempre lucido, ben conscio del presente e memore del passato. Bravo.
RispondiEliminaE' l'unica strada! Bravo Walter
RispondiEliminaCaro Walter,
RispondiEliminacome non essere d’accordo con te? Quella che proponi è l’unica soluzione possibile, non solo per la politica romana, ma anche per quella nazionale – mutatis mutandis, naturalmente.
Per questo bisogna spingersi oltre e togliere ogni riferimento seppure lontano e indiretto ai vecchi strumenti e alle vecchie “classificazioni”:
1. – “Lista Civica Unitaria” può bastare, senza aggiungere “centro-sinistra”, che richiama un passato anche glorioso, ma ormai lontanissimo e non più proponibile;
2. – Fare da sponda per i delusi M5S? Il PD e il “campo largo”? Vecchie formule e vecchie suggestioni. Bisogna volare più alto: esplicitare, come dici tu, le idee, i temi e le linee d’azione e poi vedere chi ci sta e chi può essere chiamato a coordinare e a dirigere.
3. – Il PD dovrebbe dare una mano in questa direzione? Ma se non riesce neppure ad aiutare se stesso! Rinunciare al simbolo è il minimo.
Lasciami infine essere un poco pessimista della Ragione: le élites che tu fotografi così bene nel loro “non voler mollare la presa”, resisteranno duramente, preferendo una sconfitta rovinosa alla perdita di un potere che, seppure dimidiato e affievolito, consentirà loro comunque di esistere … e anche molto confortevolmente!
Grazie, Walter. Un abbraccio.
C.
Condivido le tue considerazioni, in particolare l'esigenza di superare la logora espressione "centrosinistra". Ci vedremo presto, se sei interessato scrivimi sulla posta senato per ricevere l'invito
EliminaLista Civica per il Campidoglio. Muoviamoci da domani alle 8:20 di mattina per raggiungere il risultato. #daje #iocisono #voi?
RispondiEliminascrivimi sulla posta senato per ricevere l'invito della prossima riunione
EliminaImpeccabile, come al solito!
RispondiEliminaCondivido al 100%
Non sono d'accordo su quest'ultimo intervento.E'ingeneroso di chi all'interno del PD cerca di cambiare e di riflettere sui pesanti errori fatti in questi anni. Penso che quanto propone Walter possa aiutare il canbiamento che anche se timido pur c'é. Dopo di che si cambi nome,ci si allarghi, va bene, ma aver fiducia/speranza anche nel PD è assolutamente necessario. Se ci mettiamo ancora una volta a far polemiche non andiamo da nessuna parte: al di là delle intenzioni ci sarà l'ennesima frantumazione della sinistra!
RispondiEliminaMi sembra il tempo e il modo giusto per lanciare questa prospettiva strategica,
RispondiEliminadirei anche l'unica al momento che abbia possibilità di successo in una città come questa.
Peccato ! Sono convinto che non si tornera' mai piu' a quella sobrieta'"che c'era nel partito. Ho vissuto l'epoca dei corrotti e non mi rassegno.Nulla sara' come prima e meno male. Con tutta la loro ignoranza i 5* prenderanno il mio voto.
RispondiEliminaPartiamo non perdiamo altro tempo
RispondiEliminaArch. Enzo Pedini
Grazie Sono perfettamente d'accordo. Forse bisognerebbe pensare a un modo per rendere operativa e partecipata la formazione di una lista civica. Un comitato promotore? Un incontro in cui i candidati si presentano con 10 minuti a disposizione per CV e idee sulla città? ...E dibattito? Dei criteri di base (?): impegnati; no conflitti di interesse; meglio giovani; quote rosa; istruiti (cioè molto meglio se istruiti)...Ma sicuramente lei è in grado di fare proposte ben ponderate Nadia Cuffaro
RispondiEliminaGrazie Nadia, già sono utili i tuoi spunti, per definire l'organizzazione e le regole
EliminaSono d'accordo con Walter Tocci che stimo da tempo e sono contenta di questo suo impegno che va, come al solito, nella direzione giusta.Roma ne ha bisogno, la sinistra disorientata ne ha bisogno, insomma tutti noi testimoni di un tempo ingrato che ci lascia troppo spesso l'amaro in bocca.Giocare d'anticipo mi sembra un'ottima idea...Walter sono con te!
RispondiEliminaSono d'accordo e spero che ci sia il coraggio e l'impegno di tanti per uscire dall'incubo che è la Roma di oggi.
RispondiEliminaCaro Walter, apprezzo molto il tuo tentativo ma l'esperienza mi ha mostrato che le liste civiche hanno purtroppo vita breve e travagliata. Si nasce con tanta buona volontà, si incontrano progressivamente ostacoli, emergono fisiologiche contraddizioni e diversità di idee tra persone che facilmente si "stufano", ed alla fine si chiude bottega. Questo è quello che abbiamo sperimentato ad Albano e in altri Comuni dei Castelli Romani nell'ultimo ventennio. Poi, in termini di impatto, una lista civica può prendere un po' di voti, fare eleggere qualche consigilere, ma non è destinata ad incidere sulla politica locale in maniera significativa.
RispondiEliminaWalter, sul piano ideale sono d'accordo con te, come sempre ma...una lista civica, che come tante sono nate e rapidamente scomparse, come i girotondi che hanno visto tante persone entusiaste e che sono finiti con liti per la supremazia, ripeto, una lista civica dovrebe prendere il posto del PD che dovrebbe sostenerla e fiancheggiarla senza chiedere la supremazia. Il migliore dei mondi possibile tu prefiguri ma chiedo: chi dovrebbe guidare questa lista civica? a quali persone pensi che potrebbero senza contrasti guidare un movimento che per prendere la guida di Roma dovrebbe essere assai numeroso? Basta riunire i diversi gruppi autonomi che fanno volontariato nella città ripuliscono e soccorrono? Penso di no. Sicuramenti se avessi parecchi anni di meno mi vedresti in prima linea per questo ennesimo tentativo ma, ennesimo ma non ce la faccio proprio.
RispondiEliminacon una personalità di questo calibro, Roma può rinascere, lo dobbiamo a Roma
RispondiEliminaPur cambiando i governi,i colori politici e le persone al potere gli abitanti del “Santo GRA” non si sono resi conto di cambiamenti sostanziali nel loro habitat,anzi,diciamo pure,che hanno smesso di credere alla politica come pratica capace di organizzare e migliorare la loro qualità della vita.I politici d’altro canto si sono sempre più barricati nelle loro stanze, nelle assemblee degli “eletti” e la “cultura dei professori” si è messa al servizio compiacente dei politici,scordandosi senza nessuno scrupolo dei diritti e dei doveri morali che ha la cultura del libero pensiero di esercitare le giuste pressioni affinché qualsiasi attività vada nel segno di un arricchimento umano e sociale condiviso.I politici si sono trasformati in influencer riducendo la politica ad oggetto di consumo veloce e superficiale separato dai bisogni reali e necessari. Come dei venditori da battaglia approfittano in ragione del loro carisma del grande potere visivo che i media gli offrono per influenzare i comportamenti di acquisto dei consumatori verso l’oggetto politico ormai ridotto in vuoto a perdere.La sfiducia ormai è latente e si manifesta con lo zapping elettorale.Ma questa è la scena tragicomica che si muove a sipario aperto davanti agli spettatori. Dietro si muove un mondo di attori trasversali che recitano bene la loro parte dietro le quinte. Personaggi privi di scrupoli che cercano il guadagno come unico fine,creando una fitta rete di rapporti trasversali: vere lobby fuori da qualsiasi regola democratica e di mercato.Questo,al di là delle diverse linee politiche in campo, è il male che deturpa il territorio e affligge la vita delle persone.La legge che pure esiste viene aggirata con le deroghe e lo strumento della variante diventa la norma che rende vano ogni strumento esistente di pianificazione anche il più virtuoso.Questo “sistema” o “stato delle cose” lo abbiamo visto e riconosciuto fin troppo bene con le vicende del Nuovo Stadio della Roma.Mentre alla Regione Lazio si lavorava per uscire dalla legge/deroga del Piano Casa con la legge sulla Rigenerazione Urbana,finalizzata a cessare il continuo consumo di suolo, contemporaneamente dall’altra si approvava con la Conferenza dei servizi il progetto dello Stadio con una cubatura complessiva di circa un milione di metri cubi.In sintesi da una parte si cerca di tutelare il suolo e dall’altra si cementifica con un milione di metri cubi di uffici e residenze di “lusso” insieme allo stadio un’ansa del Tevere dove per Piano Regolatore Generale e per funzionalità idrogeologica del Tevere nonché per legge non si potrebbe costruire nel modo più assoluto. Politica schizofrenica e maniacale,istituzioni assenti,amministratori ingenui,cultura dei “professori” distratta,sistema bancario cieco oltre che carente di trasparenza e di controllo del prestito nel settore immobiliare rendendosi garante e complice di gruppi che hanno incrementato il degrado delle nostre città a spese degli investitori e degli azionisti,forse più semplicemente la solita lobby trasversale che a colpi di tangenti e favori riesce ad ottenere qualsiasi permesso di fare affari col minimo sforzo per interesse esclusivo di pochi. Non importa a nessuno se poi Roma nella zona Sud/Ovest è piena di uffici e servizi invenduti o sfitti,o se il G.R.A.è già saturo di traffico sino all’inverosimile, o se la linea ferroviaria Roma Ostia insieme al tratto stradale di via Ostiense è fatiscente,o se per ipotesi il Tevere in piena a Nord è già traboccante il lento sversamento nell’unico grande bacino a Sud non sarà più possibile.Chi si oppone allo “stato delle cose” viene inesorabilmente isolato da un muro di gomma e possibilmente reciso come un ramo malato di una pianta tanto rigogliosa quanto infestante.La politica lontana dai territori si enfatizza attorno ai talk show,ai sondaggi organizzando primarie e piattaforme web dove si richiede l’esercizio di un apparente voto di scelta ma in realtà sono solo stampelle di supporto ad un leaderismo sempre più predominante.Credo nella tua idea un saluto di cuore Enrico Cerioni
RispondiEliminaDiranno che sei il vecchio, che rappresenti il sistema decrepito dei partiti e certamente tu non sei certo il nuovo che avanza; e meno male che non lo sei.
RispondiEliminaCi sarà bisogno di tutto ciò che negli ultimi anni, compresa la deludente esperienza Marino, non abbiamo avuto: idee per la città, per la cultura, per il lavoro, per le necessità dei romani, intervenendo insieme sul cuore e sugli arti periferici con operazioni anche di elevato valore simbolico, senza velleitarismi e facendo affidamento sia alla capacità dei romani a rigenerarsi, quanto alla capacità della macchina amministrativa di mostrarsi finalmente all'altezza del compito della rinascita, stimolati dal l'esempio e dalle idee di personaggi di valore che ti invito ad individuare da subito.
Ti sei imbarcato in un compito affatto facile e la Lista Civica Unitaria mi sembra un'ottima idea di partenza.
Siamo con te; abbiamo bisogno di te, delle tue idee e della tua coerenza silenziosa. Fabio Limiti
Sono interessato ad approfondire il tema. Attendo comunicazioni
RispondiEliminaWalter, non siamo pochi a pensarla allo stesso modo, anzi.
RispondiEliminaIl punto è come smontare le smodate ambizioni di quei pochi che nel Pd romano si credono depositari di un potere quanto mai evanescente e illusorio.
Mi sembra una buona idea. Non dovrebbe incontrare l'ostilità di Zingaretti, ma temo che non susciterà l'entusiasmo del PD romano. Sono cntentissimo di ritrovarti molto attivo per la tua città e per dare gambe alle tue idee. Un caro abbraccio. nino
RispondiEliminadesidero seguire i lavori che trovo di grande interesse
RispondiEliminamolto interessante. desidero seguire i lavori
RispondiEliminaCiao cari cittadini
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Cordiali saluti
Non sono romano, ma sono molto d'accordo sulla proposta e penso che la lista civica di tutto il centrosinistra possa essere uno strumento utile e potenzialmente "vincente" in molte altre situazioni. Purtroppo nelle Marche non si è riusciti sia perchè non abbiamo un Walter Tocci (ahimè!) sia perchè il PD marchigiano è pieno di molti "cacicchi".
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