mercoledì 29 maggio 2013

Siamo in tanti con i dubbi sulla revisione costituzionale


Dei miei dubbi sulla revisione costituzionale ho discusso ovviamente con i colleghi parlamentari. All'inizio con qualche titubanza, perché temevo di trovarmi isolato nella critica, ma poi mentre parlavo con uno si avvicinava un altro e a poco a poco ho scoperto che siamo proprio in tanti a non accettare che si metta mano con tanta leggerezza alla nostra bella Costituzione. 
Ho proposto a due colleghi di scrivere un testo per rappresentare la posizione comune che poi ciascuno di noi avrebbe interpretato a suo modo nel voto: a favore o contro oppure come me non partecipando. Col documento in mano ho saltellato sui banchi del Senato per tutto il pomeriggio, mentre mi tenevo in contatto con i colleghi della Camera, per raccogliere le adesioni. Sono proprio contento del risultato finale. Il documento indica tutte le cose che non vanno nella mozione, i rischi che bisogna evitare, i moniti ai nostri rappresentanti nelle commissioni. Che a firmarlo siano stati alla fine una cinquantina di parlamentari del PD è una garanzia per tutti. Ci sarà un'attenta vigilanza sui passaggi successivi e vi terremo informati. Riporto di seguito il testo del documento.

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In merito alla mozione di maggioranza oggi in votazione a Camera e Senato relativa al processo di riforma costituzionale, pur apprezzando i miglioramenti introdotti rispetto all’impianto originario, manifestiamo le seguenti preoccupazioni:

1. la deroga alla procedura di revisione costituzionale rappresenta un oggettivo problema e un pericoloso precedente;
2. l’estensione delle materie soggette a riforma cui si fa riferimento nella mozione configurano una riscrittura sostanziale della seconda parte della Costituzione la quale semmai esigerebbe un sensibile rafforzamento del sistema delle garanzie procedimentali;
3. è quanto meno discutibile che siano le Camere a chiedere al Governo di impegnarsi a varare un disegno di legge costituzionale che introduca una tale deroga su materia eminentemente parlamentare quale quella della procedura di revisione costituzionale;
4. sulla questione della forma di Governo è indispensabile che il lavoro istruttorio del Comitato sia preceduto da un dibattito e un indirizzo del Parlamento;
5. nella parte finale del dispositivo si prospetta anche l’ipotesi, dalla quale dissentiamo, di un solo progetto di riforma complessiva anziché, come si richiederebbe, di provvedimenti distinti per titoli e materie sui quali, in Parlamento, possano liberamente prodursi maggioranze non precostituite e diverse in ragione dei singoli, specifici oggetti. Del resto, tutti i quattro “saggi” nominati dal Presidente Napolitano che si sono occupati della questione, su questo punto concordemente, hanno prospettato, a conclusione dell’iter, referendum confermativi “distinti per singole parti omogenee”;
6. nel testo della mozione si stabilisce un nesso tra il buon esito delle riforme costituzionali e, a valle, l’eventuale e conseguente riforma delle legge elettorale, con il concreto rischio della ennesima, deprecabile stabilizzazione del “porcellum”, in aperta contraddizione con il solenne impegno da tutti proclamato della sua cancellazione.


on.​ MONACO Franco

sen. ​ALBANO Donatella

sen.​ AMATI Silvana

on.​ AMATO Maria

on.​ BINDI Rosy

on.​ BOCCUZZI Antonio

on.​ BURTONE Giovanni

sen.​ CANTINI Laura

on.​ CAPOZZOLO Sabrina

sen.​ CASSON Felice

sen.​ CHITI Vannino

sen.​ CIRINNA’ Monica

on. ​CIVATI Giuseppe

sen.​ COCIANCICH Roberto

sen.​ CORSINI Paolo

on.​ COVA Paolo

on. DECARO Antonio

sen.​ DI GIORGI Rosa Maria

on.​ DI MAIO Marco

sen.​ DIRINDIN Nerina

sen.​ FILIPPI Marco

on. GADDA Maria Chiara

on.​ GALLI Carlo

sen.​ GINETTI Nadia

on. GRIBAUDO Chiara

sen.​ LO GIUDICE Sergio

sen.​ MARINO Mauro Maria

on. ​MARZANO Michela

sen. ​MATTESINI Donella

on. ​MATTIELLO Davide

sen.​ MINEO Corradino

on.​ MIOTTO Margherita

on.​ NICOLETTI Michele

sen.​ ORRU’ Pamela

sen.​ PADUA Venera

on. ​PARIS Valentina

on.​ PASTORINO Luca

sen.​ PEZZOPANE Stefania

on.​ PREZIOSI Ernesto

sen.​ PUPPATO Laura

sen.​ RICCHIUTI Lucrezia

on.​ ROTTA Alessia

on. TENTORI Veronica

sen.​ TOCCI Walter

on.​ ZAMPA Sandra

sen. ​ZAVOLI Sergio

3 commenti:

  1. Avanti così, Valter! Nessuno deve tentare di sfigurare la nostra Costituzione.
    http://unfilorosso.wordpress.com/2013/06/02/legge-elettorale-e-riforma-della-costituzione-perche-un-legame-indissolubile-e-soprattutto-perche-modificare-lat-138/

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  2. Caro Walter

    ti tocca, oggettivamente, una responsabilità di leader difronte al possibile sfacelo che questo PD, a questo punto, può fare sotto l'influenza di cattivi maestri e della propria cattiva coscienza. Come vedi le energie positive non mancano dentro e (soprattutto) fuori del palazzo ma è li dentro che si deve riconoscere e rafforzare una linea di resistenza e di alternativa su cui può entrare in risonanza il dibattito nel Partito vero in vista del congresso.

    Ciao

    Benedetto Tilia

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  3. Caro Tocci,
    del tuo discorso del 9 luglio condivido tutto: analisi, considerazioni, sentimenti.
    La passione politica, la cultura, la volontà di giustizia e di libertà che hanno segnato la storia della sinistra italiana (socialista, comunista, repubblicana ed anche democratico-cristiana) non possono essere dimenticate; sono una eredità che il Partito Democratico ha il dovere di non disperdere.

    Quel pugno alzato, segno di lotta e di resistenza, diventi una mano aperta, ma non venga mai abbassato.

    Caro Tocci, hai ragione. La virtù politica sta negli animi, non nelle regole.

    Franco Bovo, nato 1936

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