sabato 16 dicembre 2023

La Città Invisibile

L'ultimo Annale Feltrinelli è un volume dedicato alla Città Invisibile, curato da Alessandro Balducci. Lo abbiamo presentato all'Auditorium nell'ambito della manifestazione La Città in Scena. Di seguito potete leggere il testo del mio intervento, che è stato pubblicato anche nella rivista della Casa della Cultura di Milano.



La città invisibile è un ossimoro. Come può essere invisibile, infatti, se è il luogo di massima espressività, dove si manifestano le tendenze della società? Ma proprio l’ossimoro rende affascinante il titolo del nostro incontro e sollecita a comprendere meglio il tema.

Possiamo farlo prendendo il mano due libri molto diversi.

Il capolavoro di Italo Calvino contiene una cinquantina di immagini fantastiche raggruppate secondo alcune parole chiave: la città dei desideri, della memoria, degli scambi, dei segni ecc. Questa catalogazione impegnò molto l’autore, tanto che utilizzò i giochi dell’arte combinatoria e apportò diverse correzioni, come si vede nelle bozze del suo archivio.

I cataloghi delle città invisibili, quindi, sono molto significativi, sono molto importanti.

Con questo indizio, allora leggiamo il libro, La Città Invisibile, l’Annale Feltrinelli 2023, curato da Alessandro Balducci con il contributo di diversi esperti. È lo studio di una ventina di fenomeni ancora invisibili che però stanno modellando, nel bene e nel male, la città del futuro.

Auguro al libro un successo, pur nel campo ristretto degli studi urbani, almeno paragonabile a quello di Calvino nel vasto campo della letteratura italiana e mondiale.

Anche Balducci, come Calvino, propone diverse chiavi di catalogazione dei fenomeni.

martedì 5 dicembre 2023

La giunta Rutelli trent'anni dopo

Trent'anni fa cominciò l'esperienza della giunta Rutelli, con la vittoria nelle elezioni comunali del 4-5 dicembre 1993. Abbiamo celebrato l'anniversario all'Auditorium: una mattinata intensa di ricordi, ma anche di utili riflessioni per gli attuali compiti di governo e per il futuro di Roma. Di seguito potete leggere il testo del mio intervento.

Niente nostalgia, così avevamo detto preparando questo evento. Adesso che vi vedo, però, mi viene un groppo in gola. Tanti ricordi, tanti entusiasmi, perché non devono essere celebrati, mi domando. E allora godiamoci la Nostalgia, questa dea ingannatrice che per amore verso di noi oblia i dolori e illumina le gioie.

Voglio dire una cosa semplice: ERA UN PIACERE LAVORARE INSIEME. CI SIAMO ANCHE DIVERTITI.

Si, c’erano discussioni intense tra noi, mai però cristallizzate in correnti, ma sempre animate dal comune intento per Roma. Merito soprattutto del nostro sindaco, che guidava con fermezza, ma delegava alla creatività di un centinaio di persone molto diverse per competenze e idealità.

Non so voi, ma io non ho più incontrato un leader come RUTELLI, capace di coniugare unità e molteplicità. Ho visto solo leadership unilaterali, o autoritarie o disordinate.

Non so voi, ma io non ho più avuto il piacere di lavorare in una squadra coesa come la nostra.

Non so voi, ma io non mi sono più divertito a fare politica nei venti anni successivi.

Se non è solo un mio problema, se qualcosa del genere in misura e tempi diversi avete provato anche voi, beh, allora dobbiamo aggiornare l’analisi sulla crisi della sinistra. Ne sono state date spiegazioni e soluzioni epocali. Forse abbiamo trascurato la più semplice: la politica di sinistra si è rattristata. Torneremo a vincere quando ci divertiremo a fare politica in modo nuovo.

sabato 2 dicembre 2023

Tronti: la forza dell'amicizia, la potenza della teoria

Il CRS ha organizzato una giornata di ricordo di Tronti, con il titolo Dalla parte di Mario, alla Centrale Montemartini, nel suo amato quartiere Ostiense di Roma. A me è toccato il compito di aprire la giornata con una testimonianza che potete leggere di seguito. Il testo è stato pubblicato sul sito del CRS, dove potete trovare anche l'audio di tutti gli interventi.

Una mia riflessione più approfondita sull'opera di Tronti si trova, in questo blog, nel discorso pronunciato in occasione della cittadinanza onoraria di Ferentillo, il suo buon ritiro tra le montagne della Valnerina.  


Grazie per aver accolto l’invito del CRS a ricordare Mario Tronti, sia il pensatore sia l’amico. Vorrei ringraziarvi uno ad uno, ma sarete d’accordo con me nel rivolgere tutti insieme un affettuoso ringraziamento a due persone speciali qui presenti: la moglie, la carissima Lena, e la figlia Antonia, l’amatissima Lelletta. Vorrei dedicare proprio ad Antonia la citazione di un brano di Politica e Destino, che da solo spiega il luogo e il tema del nostro incontro. Perché siamo qui a Ostiense? Perché abbiamo scelto questo titolo: Dalla parte di Mario?

«Quando i miei figli andavano alle elementari, li accompagnavo qualche volta a piedi.. Percorrevamo, al mattino, la via Ostiense, passavamo davanti ai Mercati Generali, brulicanti di lavoro, grida, commerci e fatica. Qualcuno, da sopra una carriola, apostrofava i bambini: ahò, saluteme a’ maestra. E io ero felice, perché mi dicevo: se entrano in questa scuola con questo viatico, non si perderanno.. Non si sono persi.. Dicevo loro: ecco, questi sono i “nostri”. Adesso che i “nostri”quasi non ci sono più, la semplice memoria familiare mi conforta, e ci conferma di essere nel giusto per il solo fatto di venire da lì».

Così è chiarito il luogo e la parte.

Il luogo è la Centrale Montemartini, simbolo della prima industrializzazione innescata dalla giunta Nathan, davanti ai Mercati Generali, grande fabbrica del consumo, dove lavoravano i suoi genitori, il sor Nicola, facchino, e la sora Antonina, venditrice di erbette. Ancora oggi, nel quartiere Ostiense vibra l’anima popolare di Roma.