Questo è il video del mio intervento all'Assemblea Nazionale del Partito Democratico del 14 Giugno 2014. A seguire il testo dell'intervento.
È merito di Matteo Renzi aver restituito all’Italia l’autorevolezza di paese fondatore in Europa dopo le umiliazioni dei compiti a casa e soprattutto di aver trasformato il Pd nella più grande forza della sinistra europea.
Per un militante di partito come me è un piacere poter fare i complimenti al Segretario. Abbiamo aperto un appassionate campo riformatore: per l’eguaglianza, restituendo i soldi ai lavoratori; per creare nuovi posti di lavoro; per ammodernare la Pubblica Amministrazione; per stroncare la mala pianta della corruzione.
Sentiamo tutti insieme la responsabilità di non deludere le attese del 41% e di altri elettori disposti a votarci in futuro. Le attese riguardano anche la legge elettorale e la riforma del bicameralismo. Ci sono due strade possibili per portarle in approvazione. La prima è indicata dalla proposta Chiti che oggi raccoglie ampi consensi nella maggioranza di governo e in tutti i gruppi di opposizione, da Cinque Stelle, a Sel, Lega e Forza Italia.
La proposta riduce di oltre la metà il numero dei deputati e dei senatori; affida alla sola Camera il voto di fiducia al governo; assegna al Senato funzioni di garanzia costituzionale. Chi vince il premio di maggioranza deve poter governare agevolmente, ma non può impadronirsi delle massime cariche dello Stato, dal Quirinale, al Csm, alla Corte. Soprattutto non può stravolgere a suo piacimento l’autonomia della Magistratura, la libertà dell’informazione e i diritti fondamentali della persona.
Inoltre, con l’Italicum gli elettori non possono scegliere i deputati, come era già prima col Porcellum. Se non possono scegliere neppure i senatori si accentua la Casta invece di rimuoverla. Bisogna invece restituire ai cittadini la scelta dei parlamentari per ricostruire la fiducia nelle istituzioni. Tutto ciò si può fare presto, c’è anche a disposizione una buona mediazione del senatore Quagliariello sul sistema di votazione. Basta togliere il veto del Pd – per me incomprensibile – al Senato dei cittadini e a fine giugno la riforma del bicameralismo è approvata.
Caro Matteo, nel tuo intervento hai alzato la voce contro chi vuole conservare il bicameralismo perfetto. Con chi ce l’avevi? In questa sala non vedo nessuno che voglia conservarlo. Forse hai dato una sberla alle mosche.
La verità è che siamo impantanati solo perché insistete sulla proposta del governo che così com’è non passerà mai in Parlamento, come sapete bene senza volerlo ammettere. Né potete immaginare di votarla a colpi di maggioranza. Non si può ripetere l’errore del centrosinistra sul Titolo V nel 2001 - ha detto Renzi - e io sono d’accordo con lui. Dovete quindi modificare la proposta Boschi - ecco la seconda strada – per trovare accordi anche con le opposizioni e raccogliere almeno il 60% dei voti. Quindi il voto di Chiti e Mineo non è determinante e in ogni caso non impedirebbe l’accordo con gli altri. Ciò significa che non c’era alcuna esigenza di sostituirli in commissione. Matteo, forse ti hanno informato male. Siamo andati sotto nella votazione dell’odg Calderoli per due voti di scarto, e la presenza di Mineo non avrebbe cambiato il risultato.
Per un falso problema siete arrivati a sostituire - ma sarebbe più preciso il verbo destituire - due senatori dalla commissione Affari costituzionali, non per ragioni organizzative, ma per le idee politiche espresse in materia costituzionale. Non era mai accaduto nella storia della Repubblica, in nessun partito di destra, di sinistra o di centro.
Quanta energia sprecata per un atto di imperio a utilità zero, che però ha causato tanto sconquasso. Sono volate parole grosse, mettiamole da parte con impegno di tutti. Credo che Mineo sia il primo a soffrire per le frasi sbagliate di ieri sera e già si è scusato. Tu ci hai detto che usiamo il Pd come un taxi. Poco male, chi ci conosce sa che è falso. Meglio scherzarci sopra. Ti ricorderai che da assessore a Roma fui il primo in Italia a contrastare i tassisti, i quali organizzarono una grande manifestazione di protesta a piazza Venezia.
Al leader tocca essere il primo anche nella saggezza. Ti chiedo perciò una cosa semplice, poi il resto si vedrà. Invita Chiti e Mineo a prendere un caffè. Sono certo che troverai le parole giuste per farli sentire a casa e non fuori la porta. Per come li conosco e li stimo sono anche certo che otterrai da loro un impegno costruttivo per la riforma. Magari saranno un po’ critici, ma anche più leali di alcuni che ti acclamano per convenienza.
Infine, consentimi un consiglio. Segui la riforma come segretario del Pd e non come capo del governo. Il potere esecutivo tace quando il potere legislativo scrive la Carta fondamentale. Così suggerisce la civiltà giuridica e conferma la nostra storia repubblicana.
Nell’Assemblea costituente quando si passò agli articoli il grande Piero Calamandrei chiese ai ministri di uscire dall’aula. E le tensioni della guerra fredda appena iniziate non impedirono il confronto tra i padri costituenti. Noi non siamo Calamandrei e tu non sei ancora De Gasperi, anche se ti auguro di diventarlo. Siamo tutti nani in confronto di quei giganti che portarono a compimento la più grande opera dello spirito italiano nel Novecento, con lo stesso splendore della Cappella Sistina nel Rinascimento e della Divina Commedia nella civiltà medioevale.
Certo che possiamo riscrivere la Carta in alcune parti, ma occorre solennità, rigore, sobrietà, responsabilità per creare uno spirito costituente adeguato al compito eccezionale. Non è come approvare uno dei tanti decreti omnibus che viaggiano in Parlamento. Bisogna metterci un’anima repubblicana.
Si, lo so, è un po’ demodè questo ideale costituzionale, ma almeno non fa male alla salute. Non hanno mai danneggiato il Pd quelli che amano sinceramente la Costituzione. Arrecano danno al Pd quelli che hanno dimenticato la Costituzione, quelli che mettono i propri interessi al posto del bene comune. Bisogna rottamare il malaffare anche in casa nostra, da Venezia a Messina, e saremo più forti per sradicarlo in casa altrui.
L’ideale costituzionale è il riferimento morale del Paese, è la forza creativa da alimentare nelle nuove generazioni. Dovremmo fare come i preti che leggono sempre un passo del Vangelo durante la messa. Così in ogni assemblea del Pd dovremmo fare una pausa per leggere un articolo della Costituzione. Propongo di cominciare in questo mese di giugno a leggere in tutti i gli incontri pubblici l’articolo 54: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”.
"Magari saranno critici su alcuni punti, ma molto più leali di alcuni che ti acclamano solo per convenienza"
RispondiEliminaUn gigante
CRITICI MA NEI MOMENTI E NELLE SEDI GIUSTE... DUNQUE ... SMETTETELA DI FARE LE PRIME DONNE. MINEO DOVEVA ANDARSENE. NON AFFOSSARE COL SUO VOTO UNA PROSTA APPROVATA A MAGGIORANZA DAL PD. NON C'E' ALTRO DA DIRE... NON SI RICATTA IL PARTITO E SI E' COERENTI COL MANDATO... TOCCI SEI UN OTTIMO PARLATORE, MA ANCHE D'ALEMA LO ERA, E ANCHE BERSANI... E CI HANNO PORTATO DOVE SAPPIAMO. ORA BASTA. FARE NON CHIACCHIERARE
EliminaPresumo che la sua ultima esortazione sia rivolta a Renzi, vero?
EliminaQualcuno dovrebbe fare un corso per togliere il Caps Lock dalle tastiere! Nel linguaggio web equivale a urlare... Cmq chapeau a Tocci!
EliminaBello. E' il più bell'intervento che ti ho sentito fare. Mi hai commosso. Siamo tutti nelle tue e nelle mani di chi si sforza di lottare per una società giusta ed eguale. Forse converrebbe andare a votare ora, se è possibile utilizzare il proporzionale e le liste non bloccate: la gente potrà votare chi vuole. Io potrei tornare a votare PD se avrò la possibilità di scegliere il mio candidato. E così molti che si trovano nella mia lunghezza d'onda. Un abbraccio e un grande in bocca al lupo. Nikita.Russka
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EliminaSpero che i valori costituzionali riescano a restare al di sopra, e non al di sotto, della logiche di potere.
RispondiEliminaIn molti stiamo soffrendo. Grazie per questo preciso ed equilibrato intervento.
Carlo Inzaghi
Un iscritto PD, circolo Lama di Milano
caro walter ti abbracciamo per non farti sentire troppo solo. Ci piacerebbe sapere come hanno risposto - se hanno risposto - a questo tuo bell'intervento. Carlo e Donatella
RispondiEliminaGrazie per averci postato il tuo intervento. Lo condivido in toto. Non sono più iscritta al Pd e non ho più preso tessere di alcuna formazione politica. Ma forse, se solo le tue parole venissero ascoltate... almeno potrei tornare a votare.
RispondiEliminaCarla Ronga
Caro Walter finalmente un intervento che mi fa sperarr che la sinistra non è morta. I valori, i principi che tornano al centro dell'agire politico. Saremo pure una minoranza ma ctedo che nn si possa fare altrimenti. Grazie anche a nome di tutte quelle compagne e di quri compagni che non si rassegnano. Alberto
RispondiEliminaCaro Walter finalmente un intervento che mi fa sperarr che la sinistra non è morta. I valori, i principi che tornano al centro dell'agire politico. Saremo pure una minoranza ma ctedo che nn si possa fare altrimenti. Grazie anche a nome di tutte quelle compagne e di quri compagni che non si rassegnano. Alberto
RispondiEliminaCaro Walter finalmente un intervento che mi fa sperarr che la sinistra non è morta. I valori, i principi che tornano al centro dell'agire politico. Saremo pure una minoranza ma ctedo che nn si possa fare altrimenti. Grazie anche a nome di tutte quelle compagne e di quri compagni che non si rassegnano. Alberto
RispondiElimina"Bisogna rottamare il malaffare anche in casa nostra, da Venezia a Messina, e saremo più forti per sradicarlo in casa altrui"......saremo pure fuori tempo, ma non ci piace indossare la maschera della politica che va di moda.
RispondiEliminaR.G.
Grazie Walter, ero in sala e il tuo intervento ha espresso al meglio ciò che sento. Le parole sono pietre, a volte usate per distruggere, a volte per costruire come quelle che hai pronunciato tu oggi. Paola Bocci
RispondiEliminaCondivisibile, Paola
EliminaCaro Signor Tocci, lei ha gettato perle ai porci. Tenere fuori i ministri dall'aula durante le modifiche costituzionali non basta: bisogna metterli fuori dal governo quando ministri e primo ministro dimostrano inequivocabilmente di essere fuori dalla Costituzione, come ha osservato Civati.
RispondiEliminaGiovanna
sono parole che suonano come un rimprovero per quelli come me che hanno smesso di amare la politica.
RispondiEliminaGrazie
tiziana
Ottimo intervento davvero. Quel che tuttavia si vorrebbe da parte di chi non ha deciso di gettare al macero il patrimonio storico delle sinistre sarebbe un'analisi puntuale, fredda, sarcastica, del senso sociale di fondo (diciamo di classe o di classi, si licet) della rotta impressa dal cavaliere di ventura tardo(o ritardo?)-cinquecentesco. Un'analisi che attraversi anche il dato laico del patrimonio di tutte le sinistre (non dimenticherò mai che il Renzi negò ad Eluana Englaro la possibilità di terminare dignitosamente il suo percorso vitale a Firenze con motivazioni peraltro analoghe a quelle per le quali voleva a Firenze un cimitero degli embrioni). Finché quest'analisi non verrà fatta sul duplice versante sociale e laico-civile, e posta con decisione davanti al PD tutto, quel patrimonio continuerà ad essere finemente tritato da questo (supposto) moderno Principe.
RispondiEliminaBen detto eben fatto, ma rimane il problema di fondo: avete un segretario che , interiormente è un avversario della sinistra, di qualunque sinistra. Il problema si riproporrà sempre, fino ad alienare al PD la simpatia di coloro che lo hanno votato. Personalmente, scegliendo di avere per segretario un uomo di centro-destra, avete perso per sempre il mio voto.
RispondiEliminamagari
Elimina...... perché Tocci non è Ministro? Molto meglio della Boschi, Madia ....... molto meglio!
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo!
Elimina...... perché Tocci non è Ministro? Molto meglio della Boschi, Madia ....... molto meglio!
RispondiEliminaCiao walter. grazie per aver messo in rete il tuo bellissimo intervento, raro esempio di equilibrio tra buon senso e passione politica. Va vien da chiedersi: perchè non darti ascolto da parte di un gruppo dirigente che pure sta riaccendendo le speranze in un cambiamento possibile secondo lineee che sono comuni a tutti noi? Perchè? Mistero.
RispondiEliminaUn abbraccio
Piero Liberti
Finalmente per la prima volta da un anno mi riconosco nelle parole di un esponente di quello che è(ra) l mio partito. Grazie Walter, finalmente una persona che ha il coraggio delle proprie idee
RispondiEliminaNon è un mistero, purtroppo è chiarissimo: perché il gruppo dirigente NON è della nostra razza e non ha idea di cosa siano gli ideali costituzionali
RispondiEliminaGrazie, bellissimo intervento.
RispondiEliminawalter, grazie
RispondiEliminaquesto è parlare chiaro con la forza degli argomenti e la passione degli ideali!
RispondiEliminagrazie per aver espresso il pensiero di una grande fetta dei nostri iscritti che se si prosegue su questa china pensa seriamente di lasciare il propio impegno per il partiti
RispondiEliminagrazie walter sei un grande è di ragionamenti come questi che abbiamo infinito bisogno. grazie!!!!
RispondiEliminasi tutto bello ma dov'eri qualche anno fa anzi dove eravate .... quando i Mineo i Chiti ecc. ecc. facevano solo esercizio di lessico e tutto, compreso la sinistra, andava a rotoli, io ho 60 anni e riconosco le mie responsabilità generazionali fatelo anche voi e forse smetteremo di perdere città come Livorno e Perugia ( non voto ideologico ma un voto punitivo per le vostre presenze e sopratutto per i vostri distinguo) forza Walter andiamocene in pace...............
RispondiEliminapartito della sinistra italiana dove come e quando?
RispondiEliminaCaro Walter, un bellissimo intervento! Hai espresso il pensiero della parte più onesta del PD. Se le tue parole non avranno seguito vorrà dire che questo quadro dirigente è falso e le nostre speranze sono morte.
RispondiEliminaIntervento perfetto: se queste parole resteranno inascoltate avremo uno scostamento dalla Carta Costituzionale dalla portata imprevedibile ... In una battuta caustica (invito a prenderla con le molle), avremo le leggi "renzistissime"
RispondiEliminahttp://www.politicaprima.com/2014/06/pd-408-adesso-tocca-noi.html
RispondiEliminaHo pubblicato questo articolo sul blog PoliticaPrima PD: 40,8% - ADESSO TOCCA A NOI!, Si tratta di una riflessione sulla vicenda che ha riguardato Corradino Mineo e gli altri 13 senatori del PD
RispondiEliminaCaro Walter, un intevento più che condivisibile e internamente riconciliativo. Auspico però che le necessità concrete del paese non restino solo elemento centrale per eterna dialettica e confronto, ma si trasformino in fatti concreti in tempi certi.
RispondiEliminaCarissimo Senatore, la commozione della sua voce che raccontava, nel suo lucido netto e alto intervento, la pena e l'orgoglio, la sofferenza e le ragioni del suo Lavoro e di questi giorni mi hanno fatto "sentire a casa e non fuori la porta". Di questo la ringrazio molto, per la difesa del nostro partito a salvaguardia della Costituzione. Annakap
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RispondiEliminaIntervento bello, pulito, puntuale, la cosa che non capisco è come mai si sia alzato questo muro di omertà mediatica che vi fa sembrare (i 14 autosospesi) solo un ostacolo. Perchè nessuno racconta BENE la vicenda? perchè la stampa non garantisce l'opinione e la notizia? Ho la sensazione che come Berlusconi ha dalla sua parte una certa stampa, in modo nemmeno tanto velato, così dall'altra parte ci sia una stampa che protegge e blinda Renzi, in modo molto più subdolo e infimo però.
RispondiEliminaGrazie Walter,
per quanto vale, per me, sei nel giusto.
la stampa cprre dietro anche lei al carro del vincitore. Non analizza, superficialmente blatera
EliminaCaro Walter,
RispondiEliminacome sempre un bellissimo intervento, pieno di tensione morale (e ho apprezzato il fatto che hai omesso riferimenti impropri all'art. 67). Continuo però a non condividere, nel merito delle questioni.
Mi sembra che i problemi siano due: il primo riguarda le modalità di elezione del Senato; il secondo, i poteri del Senato.
1) La prima questione - modalità di elezione - è quella su cui si è concentrato tutto il dibattito e tutta la tensione.
L'ultima proposta del Governo mi sembra dica: i senatori sono eletti di secondo livello. In ciascuna Regione sono eletti da una vasta assemblea composta da consiglieri comunali e regionali.
Se è così, e mi sembra che sia così, vorrei capire dove starebbe il "vulnus". Certo, possono andar bene anche altre soluzioni, ma questa - che riprende l'esperienza francese - mi sembra certamente essere, se non la migliore, pienamente accettabile. Direi di più: un Senato eletto in questo modo non soltanto valorizzerebbe al massimo le autonomie locali, ma impedirebbe anche che vi fosse una tendenziale coincidenza tra la maggioranza della Camera e quella del Senato (vorrei ricordare che Berlusca , quando ha vinto, disponeva di solide maggioranze sia alla Camera che al Senato). Anche nell'ottica di un Senato "organo di garanzia costituzionale" questa soluzione mi sembrerebbe offrire molti vantaggi.
2) Seconda questione: i poteri del Senato. A stare al titolo, è evidente che questo dovrebbe essere il tema più importante. Ma, su questo, non riesco a rintracciare l'"oggetto" del dibattito. Non c'è nessuno, in sostanza, che dica: non mi sta bene che venga tolta questa specifica attribuzione; ritengo sbagliato non attribuire quest'altro specifica competenza ecc.
Capisco che non ne avevi il tempo, ma certamente nessuna seria discussione, ancorchè aspra e dura, si può aprire in modo fruttuoso se si parte (e ci si ferma) da affermazioni tanto apodittiche quanto radicali, tipo: non si deve realizzare la dittatura della maggioranza! (dunque: la vostra proposta configura la dittatura della maggioranza. Ma appunto: perchè?) .
Vorrei anche richiamare la tua attenzione, e la tua sensibilità di politico, su questo: compagni a me vicini, e del tutto solidali con le tue posizioni, hanno assistito allo speciale di Mentana con Mineo. A precisa domanda: ma dopo due ore di trasmissione, avete capito su cosa, esattamente, sia maturato un così grande dissenso? a questa domanda tutti (vabbè, erano solo due) hanno onestamente riconosciuto che la cosa, in effetti, non era chiara, riducendosi il tutto alla "prepotenza" di Renzi.
Se in due ore di trasmissione non si riesce a comunicare in modo chiaro neppure un argomento che giustifichi un così radicale dissenso, significa che in questa battaglia politica c'è un'intrinseca debolezza.
Abbracci, Nicola
Bel discorso Walter, davvero un soffio d'aria pura per questi ragazzi, che tuttavia hanno la testa dura. Perché non sono preparati alla dialettica ed alla programmazione organica, metodologia, della politica, come di altre discipline in genere, povera educazione italica! Lo stesso non è in nessun paese sopra o dentro le Alpi, ad esempio.
RispondiEliminawww.losio.com esempio mio globale di programma organico
manifestino alla pagina www.losio.com/box/fce.pdf
approccio scientifico www.losio.com/rue/Federalismo.html
Spero che Renzi ascolti questo intervento e confido in un ragionamento del suo ego
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIo spero invece che la smettiate di mettere i bastoni tra le ruote. Mineo non aveva moralmente il diritto di affondare in commissione una proposta di legge approvata a maggioranza nel PD... NON siete star. Volete servire, vestitevi della necessaria umiltà IL PD deve essere risoluto e non se ne più di queste miserabili prove di forza, dei franchi tiratori. Avete già fatto abbastanza pietà.. ora datevi una calmata.La programmazione organica, metodica ecc...sono per caso quelle che ci ha regalato il Partito in questi anni di vergognosa accondiscendenza alla politica del " ognun per sé e il contribuente medio per tutti ?
RispondiEliminaQuesta è una falsità diffusa dai giornali. Come ho dimostrato nell'intervento, senza essere smentito, il voto di Mineo non avrebbe cambiato il risultato nell'approvazione dell'odg Calderoli, le cui proposte peraltro sono oggi accolte anche dal Pd. Le prossime votazioni in commissione, quindi, saranno a larga maggioranza e non sarebbe determinante il voto di Mineo e di Chiti. Noi non potevamo e non volevamo bloccare la riforma. Abbiamo solo avanzato proposte diverse che oggi il Pd in parte accetta, senza darci ragione, perché vengono anche da altri partiti.
EliminaQuesto discorso mi fa sperare, vorrei Walter che tu non fossi solo a portare avanti questo tuo pensiero. Grazie di cuore Annamaria Civera
RispondiEliminaDiscorso bello e importante. Purtroppo, temo, non servirà a molto, se non a un semplice e nobile atto di testimonianza. Il terreno per l'operazione che si sta preparando è ormai pronto. Non è solo un problema politico, è soprattutto il risultato di un'involuzione culturale quello a cui stiamo assistendo, causato, occorre riconoscerlo, anche e in notevole misura, dalla pochezza della classe dirigente del centro-sinistra degli ultimi anni.
RispondiEliminaAdesso che anche la completa assoluzione per B è arrivata, lo scempio costituzionale non avrà piu' ostacoli.
Manca solo la grazia ma vedrete: il nuovo Presidente provvedera'.