Non va bene il maxiemendamento dei relatori sul disegno di legge per la scuola. Né nel metodo, né nella sostanza. Nessuno dei problemi che hanno creato la protesta è stato risolto:
1. Rimane confermato il potere di chiamata del preside che cancella la libertà di insegnamento e apre la breccia al clientelismo, all’aumento delle diseguaglianze, alle scuole di tendenza ideologica proprio mentre premono alle porte i fondamentalismi.
2. Si rischia di sperperare 200 milioni su un maldestro incentivo e invece basterebbe utilizzare quella somma per compensare il taglio subito dal Fondo per l'offerta formativa (MOF), già oggi utilizzato per riconoscere l'impegno degli insegnanti nelle funzioni operative e nei progetti innovativi.
3. Si finanziano i ceti medio alti con i bonus fiscali mentre viene azzerato il fondo delle borse di studio per i ceti meno abbienti.
4. Si cerca di acquistare il consenso degli insegnati con la Card, ma non si rinnova il contratto di lavoro che consentirebbe di recuperare il maltolto nelle buste paga.
5. Si continua a fare retorica sull'autonomia, ma non si restituiscono alle scuole i soldi per il funzionamento ordinario, costringendo gli insegnanti a fare la questua con i genitori, una sorta di aumento nascosto delle tasse per le famiglie.
6. Si costringono gli abilitati a fare nuovi esami nei concorsi, come se non avessero già superato tante selezioni e corsi di formazione finalizzati al fabbisogno di qualità delle scuole.
7. Si insiste a dare deleghe in bianco al governo su argomenti delicati che richiedono il pieno controllo del Parlamento: l'integrazione della disabilità, la valutazione degli studenti, la tutela contrattuale dei diritti dei lavoratori.
Su questi argomenti presenteremo emendamenti al testo dei relatori al fine di discuterli in commissione. Non si può bloccare il confronto ricorrendo al voto di fiducia. Chiediamo al presidente del Consiglio di mantenere la promessa di una grande conferenza a luglio per recuperare il dialogo con il mondo della scuola. Nel frattempo si proceda con il decreto per assumere oltre centomila insegnanti. Il testo dei relatori, forse involontariamente, conferma le nostre ragioni. Basta leggere il comma 97 per verificare che quest'anno le assunzioni sarebbero svolte con le procedure ordinarie, mentre le nuove procedure introdotte dal ddl verrebbero rinviate all'anno scolastico 2016-7. Quindi non è vero il mantra di queste settimane che legava le le chiamate all'approvazione dell'intera legge. Avevamo ragione a chiedere di anticipare l'ingresso in ruolo per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico.
Almeno un merito il maxiemendamento ce l'ha, dimostra che è tecnicamente possibile fare le assunzioni prima dell'approvazione della legge.
Corradino Mineo e Walter Tocci
Caro Corradino e Walter,
RispondiEliminaPotete immaginare lo sconforto che stanno vivendo migliaia di insegnanti delle GI,ma in particolare quelli di 2 fascia abilitati con un pregresso di lavoro di oltre 10 anni, ultra 40 anni con famiglia e figli che si vedono mandati a casa.Si rischia una vera tragedia sociale, ad opera di chi...del PD della sinistra delle radici sociali in particolare nella Scuola. In questi momenti di sconforto, ho la vera sensazione vedere soffrire e piangere insegnanti di trovarmi in un paese dove la Democrazia è a rischio ma manca la forza di combattere il fuoco amico.L'unico rimedio è quello di una rivolta intellettuale, culturale perchè il problema inizia ad essere serio.Io penso che la deriva decisioni sta di Renzi nasconda un disegno ben calibrato a partire dalla Legge Elettorale, la riforma del Lavoro,la Costituzione, la liberalizzazione degli appalti pubblici con dentro la derugolation del DURC on Line di cui nessuno ne parla...un disegno devastante che è stato possibile realizzarlo solo per il fatto che il PD è per una parte sotto ricatto di un posto in parlamento, un'altra buona fetta di ubbidiente senza se e
senza ma. Siamo arrivati all'epilogo della storia democratica di un partito.Una brutta fine.
non capisco quali sarebbero le controindicazioni del DurcOnLine ?
RispondiEliminaVedrai cosa succederà dal primo luglio nel settore edile .Non sarà possibile fare i controlli sulla congruità contributiva tra importo lavori pubblici e numero di lavoratori da impiegare. Oggi la congruità ti consente di mettere un freno alla derugolation dal primo luglio sarà una giungla.
EliminaAvevo già pronosticato una situazione del genere, ben conoscendo l'alto tasso di analfabetismo pedagogico, giuridico, economico del soggetto che ci governa (si fa per dire). Il suo narcisismo però lo porta a diffidare di chiunque volesse dargli qualche suggerimento, fargli proposte serie, indirizzarlo in un verso giusto e corretto. Il suo atteggiamento, tra l'altro infantile e vendicativo, lo porterà a rimediare altre tramvate in faccia, con l'aggravante che lui potrà rimetterci la sua bella faccia, ma i cittadini ed il Paese, ci rimetteranno ben altro, in termini di libertà e di democrazia.
RispondiEliminaScrivo queste righe per vedere se in mezzo all'informazione che viene fornita dai media sono riuscito a cogliere l'essenza della riforma:
RispondiEliminaD'ora in poi il lavoro dell'insegnante è esclusivamente precario (con l'eccezione di quanto previsto dal maxiemendamento: chi è assunto entro il 15 settembre ha il posto fisso, gli altri rimangono precari a vita)
Il regime delle cosiddette assunzioni è del tutto equivalente all'attuale regime delle supplenze con alcune significative differenze:
Con il regime attuale le supplenze hanno cadenza annuale e sono attribuite secondo i punteggi di apposite pubbliche graduatorie
Con il nuovo regime gli incarichi sono triennali ed attribuiti su base clientelare
In relazione a ciò attualmente se uno investe costantemente in conoscenza attraverso dottorati, lauree, master, abilitazioni è praticamente certo di mantenere la posizione in classifica e quindi di lavorare
Con il nuovo regime lavorano solo i raccomandati.
A chi conviene?
A tutti i "zeru tituli" che si trovano nella parte bassa delle graduatorie ad esaurimento e che non sarebbero entrati neanche all'età della pensione
Costoro, che non hanno mai fatto nulla per migliorare la loro posizione, si sono basati sul semplice ragionamento che in Italia prima o poi sarebbe arrivata una sanatoria che gli avrebbe consentito di far valere le loro conoscenze (raccomandazioni); con il maxiemendamento hanno un ulteriore vantaggio: vengono assunti e possono chiedere la sede definitiva con le vecchie regole, mentre un docente di ruolo che chiede di cambiare sede per avvicinarsi a casa ritorna precario per sempre
Chi ci rimette?
Oltre agli studenti che si trovano privati degli insegnanti più qualificati, quegli insegnanti che hanno fatto sacrifici di tempo ed economici per vincere concorsi i rimanere in testa alle graduatorie e che ora si trovano nella prospettiva di essere precari a vita e, per giunta, essendo la procedura di selezione completamente opaca, senza sapere cosa bisogna fare per ottenere un posto di lavoro.
Per quanto riguarda gli albi, sembra che lo scopo più o meno recondito, a giusto completamento del jobs act e prendendo a riferimento quanto avvenuto in altri paesi, sia quello di introdurre anche in Italia i contratti a zero ore, cominciando con la scuola, continuando poi con la sanità e con il resto della pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda i presidi, sembra che il requisito fondamentale sia quello di essere ricattabili: "tento te che se non fai quello che diciamo noi ti mandiamo a trecento chilometri di distanza" (si chiama primato della politica)
Un'osservazione sull'alternanza scuola-lavoro: in un periodo in cui le famiglie non arrivano alla fine del mese ed aspettano le vacanze dei figli perché contribuiscano guadagnando qualcosa con lavori stagionali o aiutando i genitori artigiani o piccoli imprenditori, non solo non possono contribuire al reddito familiare ma sono costretti a lavorare gratis per gli amici degli amici.
Buona scuola a tutti!
uscire, rifondare. restare nel pd al momento non è solo inutile, è dannoso.
RispondiEliminaEmiliano
Caro Walter,
RispondiEliminail punto 4) mi sembra davvero pretestuoso (è proprio un buttarla "in caciara"); altrettanto dicasi - in misura solo lievemente inferiore - per il punto 2).
Sul punto 6) non sono proprio d'accordo: secondo me è giusto , e di sinistra, stabilire finalmente che si entra ad insegnare per CONCORSO (ed è una vergogna che in 30 anni si siano fatti nella scuola solo 4 concorsi). Il punteggio aggiuntivo per la fascia "B" mi sembra una soluzione più che equilibrata.
Sul punto 5), mi sembra non si possa negare che, per la prima volta dopo tanti anni, vengono messi soldi sulla scuola pubblica (non pochi, in relazione alle condizioni di "cassa").
Mi sembra in conclusione vi siano tutte le condizioni - fermo il tuo dissenso su alcuni punti, ferma la necessità di continuare ed allargare la discussione - affichè tu possa votare la fiducia: in tanti anni di militanza nel PCI (dico PCI, neppure PDS e seguenti) avrai votato, e pubblicamente difeso, "accordi" ben peggiori.
Abbracci, Nicola
Caro Nicola, mi dispiace ma non sono assolutamente d'accordo, e me ne dispiace, con te. Il maxiemendamento è una presa in giro, così come le notizie che della riforma della scuola si sarebbe discusso all'interno dei circoli PD. Il fatto è che che si tratta di una riforma che in nome dell'autonomia procede invece ad una stretta centralistica. Il segretario sembrava colto da resipiscenza, invece si è fatto condizionare da una cerchia di esaltati con una logica che rappresenta la parodia del giacobinismo. Purtroppo e indipendentemente dal voto o meno di fiducia il PD andrò a sbattere perché su questa questione si è coagulato un movimento reale e forte, in grado di condizionare qualsiasi risultato elettorale...
Eliminascusa mi ero dimenticare di firmare: Domenico Scacchi
EliminaNicola Nanni. FInalmente un pò onestà intellettuale. Io credo che il problema degli insegnanti sia quello di non essere valutati e per questo stanno scatenando una battaglia campale che non ha nulla a che vedere con la necessità di offrire agli studenti (i veri protagonisti della scuola) nuove prospettive.
RispondiEliminaPer valutare un docente (a quando la valutazione degli altri dipendenti pubblici?) bisogna vederlo al lavoro, in classe, in più occasioni. Questo lo può fare solo un corpo ispettivo, cosa non prevista dal DDL attuale.
EliminaIl DDL attuale chiama "merito" il lavoro straordinario, la cui effettuazione "dà diritto" a una retribuzione (come avviene già ora, con il fondo d'istituto, continuamente tagliato negli anni), e non ha alcun senso giuridico che diventi "merito" (quindi opinabile).
Per la parte invece che chiama "merito" l'innovazione didattica, ecc., si prevede che il "comitato di valutazione" attribuisca questi meriti: in base a che? Lo decidono le scuole. In che modo? Non certo guardando il docente al lavoro. Esamineranno carte. Una montagna che partorisce un topolino cieco.
Valutare un docente dalle scartoffie è come valutare la differenza tra Maradona e (mettete qui il nome che volete) guardando le loro statistiche su Wikipedia.
E i docenti incapaci o scansafatiche, sono tranquilli al loro posto.
Mi pare evidente che l'obiettivo strategico di Renzi e dei suoi finanziatori non sia solo quello di portare avanti svariati servizietti alla destra economica che lo sostiene (tra cui il prossimo sarà di regalare 160 MILIARDI della cassa depositi e prestiti, recentemente appaltata ad un ex dirigente di Goldman e Sacs, per turare le voragini nei bilanci delle banche italiane) ma anche di devastare quello che resta del PD agli occhi dei suoi ceti sociali di riferimento, che ne dovrebbero costituire la vera ragione sociale, tra cui gli insegnanti ne sono stati a lungo quelli più qualificati, come i recenti orientamenti elettorali alla fine confermano.
RispondiEliminaCosa dobbiamo ancora vedere prima di dare il benservito a questo governo? E riprenderci nel PD le strutture e la cultura politica che molte generazione di lavoratori e cittadini democratici avevano con sacrifici e intelligenza contribuito a creare?
Non credo che allo scopo basti qualche buon emendamento assestato qui e là a coprire le vergogne che ogni giorno questo governo dispensa.
Bene, quindi immagino che Tocci Mineo e altri Senatori pd voteranno contro la fiducia e NON escano dall'aula
RispondiEliminaSe no, siete dei semplici buffoni, come due mesi fa
Grazie per la Sua voce commossa. Grazie per la Sua analisi e comprensione. Grazie per il Suo dissenso grazie al quale è possibile ancora, nonostante tutto, credere nella Democrazia e nella possibilità di salvarla! VOTATE NO ALLA FIDUCIA AL MAXIEMENDAMENTO SULLA BUONA SCUOLA E FATELO IN TANTI!! Noi, fuori, saremo tantissimi a sostenervi.
RispondiEliminaMaddalena Lo Fiego, genitore e Educatrice precaria
Se credete in quello che avete scritto NON votate la fiducia. Siate coerenti.
RispondiEliminaFatelo per i giovani, per la scuola pubblica, per l'istruzione di questo Paese.
Abbiamo bisogno di una riforma seria, non di mediocri ritocchi.
grazie!!