mercoledì 20 dicembre 2017

Ius soli e vitalizi. Ne parla il Paese, non il Senato.

Di seguito il mio intervento odierno in Senato sul calendario dei lavori.

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È un grave errore concludere la legislatura senza discutere in aula la legge sulla cittadinanza e il disegno di legge Richetti sui vitalizi. Si potevano approvare prima, si possono approvare questa settimana o la prossima, oppure si può prolungare il calendario dei lavori fino ai primi di gennaio, poiché sono due provvedimenti di iniziativa parlamentare che non mettono in discussione la stabilità del governo. Si discuta in aula, si approvi o si respinga, ogni gruppo si assuma la responsabilità di fronte agli elettori.

Sono due grandi questioni politiche. Nella legge sulla cittadinanza è in gioco il grado di civiltà del Paese e la qualità della nostra scuola, che deve essere messa in grado di riconoscere tutti i suoi allievi come cittadini italiani. Ce lo hanno ricordato oggi gli insegnanti con una bella fiaccolata davanti a Montecitorio. Sui vitalizi è in gioco il prestigio del Senato, che ha il dovere di esprimersi su una proposta rilevante già approvata dalla Camera e a mio avviso da approvare anche qui.

Entrambe le questioni sono all’attenzione dell’opinione pubblica. Se ne discute sugli autobus, nei luoghi di lavoro, nelle assemblee pubbliche e nelle chiacchiere tra amici, perfino nel desco familiare. Ne discute il paese intero, con l’eccezione di quest’aula. È una contraddizione che fa male al Parlamento e fa male ai suoi membri.

Mi dispiace esprimere una posizione in dissenso, ma non è stato possibile neppure un confronto all’interno del gruppo PD. Sullo Ius soli e sui vitalizi non è mancato il tempo, è mancata la volontà; la gestione politica è stata autolesionista per il PD e dannosa per il Paese. Spero sia ancora possibile correggere il calendario; altrimenti non mi rimarrebbe che aggiungere: not in my name.


PS 1 - Ho votato a favore le proposte di inserimento all'ordine del giorno dei vitalizi e di anticipazione dello ius soli prima della legge di bilancio. Le proposte sono state bocciate e quindi si prosegue con il calendario vigente.


PS 2 - Dopo l'approvazione della legge di bilancio si è aperta la discussione sulla legge dello ius soli, ma è mancato il numero legale. Non doveva finire così la legislatura, ogni partito si doveva assumere la responsabilità di fronte agli elettori votando o respingendo la proposta già approvata dalla Camera. Era un dovere per il Senato esprimersi su una discussione aperta da tempo nel Paese. L'eventuale bocciatura a fine legislatura non avrebbe pregiudicato la possibilità di approvarla nella nuova legislatura che riparte sempre da zero nella trattazione dei disegni di legge. In ogni caso, un provvedimento di iniziativa parlamentare non avrebbe avuto conseguenze sulla continuità del governo. 
Gravissima è la responsabilità dei Cinque Stelle per la mancanza del numero legale. A me dispiace però che siano mancati 29 senatori del mio partito; anche se la loro presenza non era determinante, comunque dovevano essere presenti per sottolineare il valore civile della legge sulla cittadinanza. Purtroppo non credo sia stata per tutti una disattenzione, è sembrata una scelta consapevole della dirigenza del Gruppo. Ad esempio non abbiamo ricevuto allarmi via sms per assicurare la presenza in aula, come accade di solito anche per provvedimenti meno importanti, e in questo caso si sarebbe evitata la distrazione in buona fede di qualche collega. I responsabili del Gruppo non hanno neppure preso la parola contro la pregiudiziale presentata da Calderoli. Viene da pensare che si volesse a tutti i costi eludere l'avvio della discussione del provvedimento. Il suo "incardinamento", come si dice in gergo, nei lavori del Senato avrebbe creato forse qualche imbarazzo al Quirinale, che avrebbe avuto difficoltà a sciogliere un Parlamento già impegnato a discutere un provvedimento come lo ius soli non connesso alla fiducia al governo. 
Sarebbe stato meglio per il PD dire apertamente che aveva deciso di non trattare l'argomento. Avrebbe ricevuto le critiche di tanti elettori di sinistra, compreso il sottoscritto, ma avrebbe evitato l'insostenibile ipocrisia del numero legale. 
Per me sono stati i più brutti dieci minuti della più che decennale esperienza parlamentare. Non avrei mai pensato di concludere così amaramente il mandato di senatore. Non ci sarò nel prossimo Parlamento, ma spero sappia dare al Paese una moderna legge sulla cittadinanza.


9 commenti:

  1. Caro Walter, spero proprio che una persona come te venga rieletta nella prossima legislatura: hai sempre assunto posizioni oneste, corrette e, soprattutto dettate solo dalla tua coscienza. Grazie!

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  2. Marco gibertimarco59@gmail.com21 dicembre 2017 alle ore 07:50

    Bravo Walter uno dei pochi politici rimasti in questo panorama di sciocchi replicanti

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  3. Caro Walter,
    il tuo intervento lo condivido appieno. Se non avremo lo IUS SOLI in questa legislatura passeranno molti anni prima che lo si possa riproporre. Il partito Democratico è sempre più sordo alle voci ragionevoli che provengono dalla sua base e costringono sempre più compagni ad andare nel bosco! Fra qualche mese cominceremo tutti i nostri discorsi con frasi di rammarico del tipo "Ah! se avessimo...".

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  4. Caro Walter, come non essere, ancora una volta, d’accordo con te? Il tuo strenuo, coerente combattere dentro un partito agonizzante per riportarlo a una qualche forma di vita decente è davvero un gesto di quotidiano eroismo. Personalmente non sono all’altezza e mi sto attrezzando con scarpe e maglioni pesanti per andare nel famoso “bosco” bersaniano, da dove però sarà difficile stanarmi.
    Quanto al “tuo” ineffabile segretario e alla sua misera corte, a me pare evidente ogni giorno di più il suo progetto: perdere, dare la colpa a tutti (anche a te!), tranne che a se stesso; poi, con un PD di ridotte dimensioni, che non si chiamerà più così (“In marcia”?), ma che sarà pressoché tutto padronale, darà inizio a un processo di “macronizzazione”, che lo riporterà al potere assieme ai berlusconiani di ogni risma.
    Claudio

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  5. Grazie Walter. Coerente ed encomiabile come sempre. Da tutti quelli che sono a contatto con i minori con cittadinanza non italiana e sanno chi sono veramente. E magari speriamo che tu possa essere in futuro in una posizione di alta responsabilità da qualche parte e non solo a dover esprimere il tuo dissenso...vorrebbe dire che avremo fatto un bel pezzo di strada

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  6. Caro Walter, sei un politico onesto, di spessore e di ideali.
    Quindi, la tua solitudine non mi stupisce. Inoltre, diciamocelo chiaramente: lo ius soli ha un costo elettorale che nessuno a sinistra vuole pagare; il ricalcolo dei vitalizi è visto come fumo negli occhi dai parlamentari, tranne pochissime eccezioni.
    Spero che politici coraggiosi come te siano più sostenuti dai cittadini e associazioni, che si battono per gli stessi obiettivi di civiltà.
    Un abbraccio

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  7. Caro Walter rendo omaggio ad un amico che ha il coraggio delle proprie idee e il senso del dovere della politica verso le Istituzioni. E' triste ammetterlo, ma la coerenza intellettuale comporta anche la solitudine, come ci ha insegnato il grande Antonio Cederna, ma vale sempre la pena farlo. Auguri e a presto, Fausto.

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  8. Caro Walter,
    aggiungo un commento. Ancora una volta mi chiedo cosa ci stia a fare uno come te nel PD renziano. In troppe occasioni ti ho visto a testa alta e con la schiena dritta batterti per giuste cause con argomentazioni di altissimo valore etico e culturale. Il risultato è l'apprezzamento di molte persone, ma l'emarginazione nel partito. Quello che apprezzo è la tua tenacia, la caparbietà nel volere cambiare le cose anche a dispetto di tutti. Per quanto mi riguarda non penso che, se voterò, voterò PD. Ti auguro Buone Feste. Giorgio

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