giovedì 3 dicembre 2020

Ecco il mio nuovo libro su Roma

Cari lettori, come avrete visto mi sono assentato dal blog per quasi un anno. Ero impegnato a tempo pieno nella scrittura del libro che oggi esce in libreria:


ROMA COME SE

Alla ricerca del futuro per la capitale

Donzelli editore





Ho cercato di analizzare le cause storiche della crisi di Roma e di immaginare le possibili soluzioni. Di conseguenza il libro si occupa per lo più del passato e del futuro, e vorrebbe liberarsi dalla dittatura del presente che domina l’attuale rappresentazione della capitale. La ricerca si sviluppa intorno ai nodi fondamentali della questione romana, sia in chiave interpretativa sia nella dimensione propositiva. 

Il testo si può leggere anche per parti distinte, e ciascuno può scegliere i capitoli che meglio rispondono ai suoi interessi. L'introduzione analizza i fraintendimenti del discorso pubblico e propone una lettura sincera del ciclo dei 150 anni della capitale. Nella prima parte si approfondisce l’inquieto rapporto della città eterna con la modernità, con particolare riferimento alle avanguardie culturali, alle narrazioni popolari e alle mutazioni della lingua. La seconda parte, invece, è tutta dedicata alle nuove ambizioni per il secolo che viene, e contiene dettagliate proposte sulla Città Mondo, la Città Regione, la valorizzazione dell'intelligenza sociale e le nuove forme di governo. 

Per chi volesse saperne di più aggiungo di seguito una breve presentazione e il sommario del libro

PRESENTAZIONE

Si è aperta una nuova questione romana. Molto diversa ma altrettanto dirimente di quella ottocentesca. Allora l'esito fu la formazione della capitale dello Stato unitario. La caratura internazionale della città venne capitalizzata nel nation building italiano. Oggi la nuova questione romana si muove in direzione opposta, come inveramento della vocazione cosmopolita nell'epoca della globalizzazione, dopo l'evidente affievolimento della funzione e del senso della capitale italiana. Una sincera celebrazione dei 150 anni di Roma Capitale, infatti, dovrebbe corroborare la consapevolezza che si è chiuso un ciclo storico. Nel nuovo secolo non sono più proponibili le tre rendite di cui è vissuta la società romana: la centralità statale, il consumo di suolo, la retorica del passato. Nel contempo, la celebrazione dell'anniversario potrebbe suscitare domande suggestive: di quale economia vivrà la città? Quale forma urbana si darà? Come saprà rielaborare nel mondo contemporaneo l'eredità storica? 

Di questo passaggio d'epoca non sono ancora emerse le formidabili opportunità. Se ne vedono solo gli effetti destrutturanti nel collasso dell'amministrazione, dei servizi e dello spazio pubblico. L'asprezza dei problemi concentra il discorso pubblico sulle emergenze quotidiane. Invece il libro scommette sull'utilità di affrontare i problemi della lunga durata, sia del passato sia dell’avvenire. In primo luogo l’inquieto rapporto con il moderno, da cui derivano molte inefficienze, ma anche le migliori produzioni culturali. E poi la ricognizione delle risorse che possono alimentare il senso di una nuova capitale: le avanguardie culturali, l'umanità popolare, il riconoscimento come relazione tra i cittadini, la città e il mondo. 

Da tutto ciò scaturisce la necessità di ribaltare concettualmente prima che operativamente le politiche pubbliche seguite nei decenni passati. Dopo la fase nazionale saranno decisive le nuove dimensioni della Città Mondo e della Città Regione. La cura dell’intelligenza sociale e la riforma istituzionale della capitale possono alimentare una nuova stagione di prosperità civile, culturale ed economica. 



Nella seconda parte del libro questi argomenti sono sviluppati con molte proposte che tentano di connettere la concretezza del governo con il sogno ad occhi aperti. Si immagina come se Roma potesse porsi grandi ambizioni per il nuovo secolo. Anche se l’esito non è certo, la visione dell’avvenire serve a tracciare un cammino possibile. E consente di decidere i passi da compiere oggi. 

SOMMARIO

Introduzione. Il discorso pubblico su Roma

1. Lo stereotipo

2. Il disprezzo

3. L’esortazione

4. La fine della capitale rentier

5. Dell’inconsapevolezza

6. Tempo guadagnato

7. Sentieri interrotti


Parte prima. La funzione e il senso della capitale

i. L’inquieta modernità

1. Città storica, senza storicità

2. Città mentale, senza razionalità

3. Città statale, senza statualità

4. Città postmoderna, senza modernità


ii. Le avanguardie culturali

1. Innovazione e conflitto

2. Antagonismo giovanile

3. Altrove spaziale e altrove temporale

4. Il travaglio religioso


iii. Si fa presto a dire popolo

1. Il popolo democristiano

2. Il popolo comunista

3. Il bipolarismo della periferia

4. La mutazione antropologica delle borgate

5. Alto e basso senza popolo


iv. Il riconoscimento di Roma

1. L’italiano de Roma

2. Il neoromanesco

3. La capitale in sé e per sé.


Parte seconda. Le proposte


v. La Città Mondo

1. La capitale del Mediterraneo

2. Scuole aperte per i cittadini del mondo

3. Il partito immaginario della città multiculturale

4. Roma città aperta

5. L’accoglienza non è un’emergenza, è il nuovo welfare urbano

6. Il turismo di Roma per Roma

7. L’Accademia internazionale di Roma


vi. La Città Regione

1. La Corona di Roma

2. La rinascita della campagna romana

3. La cura del ferro

4. La regolazione della rendita

5. Dopo il fraintendimento del policentrismo

6. Le piazze del Gra


vii. L’intelligenza sociale

1. Accessibilità, non solo mobilità

2. Ciclo, non solo riciclo, per energia e rifiuti

3. La relazione orizzontale nell’abitare

4. La rigenerazione come apprendimento sociale

5. La sfida alla salute disuguale

6. Il lessico delle donne

viiI. Il governo

1. Non è un problema di soldi

2. Oltre la retorica dei poteri speciali

3. L’abolizione del comune di Roma

4. Le politiche per la capitale della Repubblica

5. L’Amministrazione servente, non asservita

6. Che cosa è pubblico nel servizio pubblico?

7. La regolazione economica e sociale

8. La prossimità del governo






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