Il CRS ha organizzato una giornata di ricordo di Tronti, con il titolo Dalla parte di Mario, alla Centrale Montemartini, nel suo amato quartiere Ostiense di Roma. A me è toccato il compito di aprire la giornata con una testimonianza che potete leggere di seguito. Il testo è stato pubblicato sul sito del CRS, dove potete trovare anche l'audio di tutti gli interventi.
Una mia riflessione più approfondita sull'opera di Tronti si trova, in questo blog, nel discorso pronunciato in occasione della cittadinanza onoraria di Ferentillo, il suo buon ritiro tra le montagne della Valnerina.
Grazie per aver accolto l’invito del CRS a ricordare Mario Tronti, sia il pensatore sia l’amico. Vorrei ringraziarvi uno ad uno, ma sarete d’accordo con me nel rivolgere tutti insieme un affettuoso ringraziamento a due persone speciali qui presenti: la moglie, la carissima Lena, e la figlia Antonia, l’amatissima Lelletta. Vorrei dedicare proprio ad Antonia la citazione di un brano di Politica e Destino, che da solo spiega il luogo e il tema del nostro incontro. Perché siamo qui a Ostiense? Perché abbiamo scelto questo titolo: Dalla parte di Mario?
«Quando i miei figli andavano alle elementari, li accompagnavo qualche volta a piedi.. Percorrevamo, al mattino, la via Ostiense, passavamo davanti ai Mercati Generali, brulicanti di lavoro, grida, commerci e fatica. Qualcuno, da sopra una carriola, apostrofava i bambini: ahò, saluteme a’ maestra. E io ero felice, perché mi dicevo: se entrano in questa scuola con questo viatico, non si perderanno.. Non si sono persi.. Dicevo loro: ecco, questi sono i “nostri”. Adesso che i “nostri”quasi non ci sono più, la semplice memoria familiare mi conforta, e ci conferma di essere nel giusto per il solo fatto di venire da lì».
Così è chiarito il luogo e la parte.
Il luogo è la Centrale Montemartini, simbolo della prima industrializzazione innescata dalla giunta Nathan, davanti ai Mercati Generali, grande fabbrica del consumo, dove lavoravano i suoi genitori, il sor Nicola, facchino, e la sora Antonina, venditrice di erbette. Ancora oggi, nel quartiere Ostiense vibra l’anima popolare di Roma.